Mostre di Natale in Emilia Romagna e Toscana

Dall' Ufficio Stampa Studio ESSECI di Sergio Campagnolo riceviamo e pubblichiamo queste interessanti indicazioni sulle Mostre di Natale in Emilia Romagna e Toscana.

Le statistiche sui visitatori confermano la tendenza alla netta crescita delle visite in concomitanza con le Festività. Soprattutto se le esposizioni sono proposte da interessanti città d’arte. Tra Toscana ed Emilia Romagna le proposte non mancano. Vediamole!

Cominciamo dalla Capitale Italiana della Cultura 2017, ovvero da Pistoia. 
Qui, in Palazzo Fabroni, sino al 7 gennaio si può ammirare la grande mostra “MARINO MARINI. Passioni visive”. Si tratta della più organica retrospettiva sino ad oggi proposta su Marino Marini. A renderla ancora più unica e imperdibile è il confronto / raffronto che la mostra propone tra i capolavori di una vita del grande scultore pistoiese e quelli a cui lui si è ispirato o confrontato. Dalla statuaria magno-greca ed etrusca, a Giovanni Pisano e la scultura medievale, al Rinascimento di Donatello, sino agli epigoni di Rodin per giungere ad Arturo Martini, Pablo Picasso e Henry Moore. Un viaggio imperdibile nella storia della scultura.

Sempre a Pistoia, ma in Palazzo del Tau, “MIRÒ E MARINO. I colori del Mediterraneo”, sino al 7 gennaio. 
Marino Marini, in veste di pittore, a confronto con un amico: Joan Miró. Risultato: una mostra in cui esplode la vitalità e la gioia di vivere attraverso l’uso del colore. Mirò e Marino erano anche amici ed erano entrambi affascinati dai colori del loro “mare comune”, il Mediterraneo. Una mostra che è un inno alla “Joie de vivre” e alla grande arte.

A Reggio Emilia, in Palazzo Magnani, sino al 25 febbraio, “KANDINSKY->CAGE: Musica e Spirituale nell'Arte”. Un grande percorso tra Arte e Musica a Palazzo Magnani di Reggio Emilia, dall’astrattismo spirituale di Wassily Kandinsky a John Cage l’astronauta dei suoni. Ben 50 le opere in mostra del grande Kandinsky, in una magica relazione tra forma colore e suono, insieme a Max Klinger, Paul Klee, Arnold Schönberg, Marianne Werefkin, Oskar Fischinger, Fausto Melotti, Nicolas De Staël, Giulio Turcato, Robert Rauschenberg.

A Ferrara, al Castello Estense, ultimissimi giorni per “L’ARTE PER L’ARTE. Da Previati a Mentessi da Boldini a De Pisis” (chiude il 27 dicembre). Il percorso “ferrarese” che propone, nelle sale del Castello Estense, una precisa selezione di dipinti e disegni delle Collezioni delle importanti Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, si presenta fortemente rinnovato. Boldini e De Pisis, innanzitutto. Con importanti opere prima non esposte. Poi le sezioni dedicate a Previati e Mentessi. E nuovo spazio riservato ad altri “ferraresi doc” come Aroldo Borzagni e Roberto Melli e Achille Funi.

Ai Diamanti invece “CARLO BONONI. L’ultimo sognatore dell’Officina ferrarese” si potrà ammirare sino al 7 gennaio. 
Il suo nome è stato accostato a quelli di Caravaggio e Zurbarán. Guido Reni ne ammirava la “sapienza grande nel disegno e dalla forza del colorito”. Pochi sono stati capaci di dipingere nudi maschili più potenti e seducenti di quelli creati da Carlo Bononi. Le sue tele sono vere e proprie meraviglie pittoriche create in tempi tragici, di carestie e pesti, nell’Italia di inizio Seicento. A servizio, ma non troppo, della Controriforma.

A Ravenna, al Museo d’Arte della città, sino al 7 gennaio, “MONTEZUMA, FONTANA, MIRKO. La scultura in mosaico dalle origini a oggi”.
A connotare la nuova, grande edizione della Biennale del Mosaico, il Mar propone ben 140 opere, a documentare le eccellenze che sono il frutto del connubio tra scultura e mosaico. A partire dai grandi precursori Fontana e Mirko Basaldella, percorrendo tutto il Novecento, con Trotta, Ongaro, Chia, Paladino, Mendini e Sottsass, tra i molti. Con un omaggio anche alla Tomba di Rudolf Nureyev.
Ancora nel ravennate, il MIC di Faenza propone “Tra Simbolismo e Liberty: ACHILLE CALZI”, sino al 18 febbraio.
Intellettuale finissimo, intrattenne rapporti con Pellizza da Volpedo, Adolfo de Carolis, Arturo Martini, Giosuè Carducci, Alfredo Oriani, Gabriele D’Annunzio e Riccardo Zandonai e molti altri. E lo fece incardinando la sua vita e l’attività a Faenza. Qui all’attività di ceramista – secondo la tradizione familiare – affiancò la militanza sociale in campo culturale. In mostra le sue magnifiche creazioni ceramiche, dal Simbolismo al Liberty, ed altre emozionanti testimonianze della creatività di un grande protagonista del ‘900 italiano.

Tutte queste proposte sono inserite in sedi e città che da soli meritano una visita. Per il piacere di uscire dalla routine per “lustrarsi gli occhi e aprirsi la mente”. E allora, buona visita!

Ulteriori informazioni: www.studioesseci.net

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