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Visualizzazione dei post da febbraio, 2020

GEO-GRAPHIES: Rituali identitari e fragili ecosistemi

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Si inaugura Sabato 7 Marzo 2020 alle ore 17:30, la mostra d’arte contemporanea femminile “ GEO-GRAPHIES: Rituali identitari e fragili ecosistemi ” a cura di Dores Sacquegna , organizzata da Primo Piano LivinGallery  Progetti & Servizi per l’Arte Contemporanea , per la Giornata Mondiale della Donna .  L’esposizione, allestita presso la chiesa Rinascimentale di San Sebastiano, luogo - che dal 1634 ha accolto nei suoi ambienti donne provenienti da varie geografie, e sede della Fondazione Palmieri - oggi si confronta con le “geo-grafie” del nostro tempo, evocando la sua storia tra echi e richiami, tra rinvenimenti e ascolti. L'evento è dedicato a Luciana Palmieri e a tutte le donne visionarie e audaci del mondo. In mostra artiste internazionali, con opere su tematiche di grande attualità sociale, ambientale e di diversità culturale. Un dialogo a più voci che dall’Europa all’Asia, dal Medio Oriente all’America, arriva a Lecce, con una molteplicità di interventi che abbracci

Clemente Francavilla – La rappresentazione dello spazio non figurativo.

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Presso il Museo Nuova Era ( Strada Dei Gesuiti, 13, Bari) dal 22 febbraio al 19 marzo 2020 Clemente Francavilla presenta la mostra " La rappresentazione dello spazio non figurativo ". Le nove opere presentate costituiscono alcuni esempi di rappresentazione dello spazio su una superficie bidimensionale che escluda qualunque referente analogico con la realtà. Dove cioè, non venga rappresentata alcuna scena reale.  E’ risaputo che buona parte dell’arte moderna abbia rivolto la propria attenzione alla sperimentazione di modalità nuove di rappresentazione della realtà.  Ma la realtà o, meglio, l’idea che ci facciamo di essa, dipende da fattori diversi e soprattutto da un concetto di spazio (dovremmo aggiungere, di tempo). Se facciamo mente locale, la storia delle arti visive potrebbe essere interpretata come una storia della rappresentazione dello spazio, sempre più “reale”, al punto tale da assistere alla distruzione dello stesso supporto bidimensionale del piano pi

Artefici del Nostro Tempo

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Ritorna anche quest’anno, per la seconda edizione, Artefici del Nostro Tempo , concorso del Comune di Venezia ideato e rivolto ai giovani artisti emergenti tra i 18 e i 35 anni, cui verrà chiesto di rispondere, con le loro opere, all’interrogativo “ How will we live together? (Come vivremo insieme?) ”, tema centrale della prossima Biennale Architettura 2020 . Sotto la lente della commissione un settebello di discipline artistiche tra cui spaziare: design del vetro, fotografia, fumetto e illustrazione, pittura, poesia visiva, video clip musicali e street art. Saranno dieci le opere selezionate per ciascuna sezione e potranno essere presentate al pari da singoli artisti o collettivi. Saranno in seguito esposte al pubblico presso alcune prestigiose sedi espositive del Comune di Venezia, contemporaneamente alla 17. Mostra Internazionale di Architettura che si svolgerà dal 23 maggio al 29 novembre 2020. Le opere in concorso dovranno essere inedite, originali, frutto dell’ingegno d

Sua Altezza Elettorale in mostra per un solo giorno.

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Il prossimo martedì 18 febbraio, in occasione delle commemorazione di Anna Maria Luisa de’ Medici (Elettrice Palatina), al Museo de’ Medici di via dei Servi , a Firenze, sarà esposto nel museo - solo ed esclusivamente in quel giorno - uno straordinario ritratto d'epoca di Sua Altezza Elettorale , opera di inizio Settecento del pittore olandese   Jan Frans van Douven , proveniente da una collezione privata, e quindi pressoché “mai visto”.   Nella giornata del 18 febbraio l'orario di apertura del Museo de’ Medici sarà il consueto -  dalle 10 alle 18 - ma per quel giorno l'ingresso sarà al prezzo simbolico di un euro.  Inoltre alle ore 17 è prevista la commemorazione ufficiale con Alberto Bruschi, curatore della mostra “Cosimo I. Spolveri di un grande affresco ”, cui farà seguito un breve concerto di clavicembalo degli allievi del Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze .  PROSEGUE LA MOSTRA “COSIMO I. SPOLVERI DI UN GRANDE AFFRESCO” Prosegue fino al 24.03.2

L'ultimo romantico. Luigi Magnani il signore della Villa dei Capolavori

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Dal 14 marzo al 12 luglio 2020, la Fondazione Magnani-Rocca , col titolo “ L’ultimo romantico ”, propone con oltre cento magnifiche opere provenienti da celebri musei e prestigiose collezioni, un ricchissimo omaggio espositivo al suo Fondatore, e lo fa nella dimora che Luigi Magnani trasformò in una casa-museo sontuosa e sorprendente, la ‘Villa dei Capolavori’ a Mamiano di Traversetolo, nel parmense. Uomo di cultura tra i grandi della sua epoca, Magnani può essere legittimamente assunto a testimone di ‘ Parma Capitale Italiana della Cultura 2020 ’, sotto la cui egida la mostra si svolge. L'ultimo romantico. Luigi Magnani il signore della Villa dei Capolavori 14 marzo -  12 luglio 2020 Fondazione Magnani-Rocca, Mamiano di Traversetolo - Parma Orario: dal martedì al venerdì continuato 10-18 (la biglietteria chiude alle 17) – sabato, domenica e festivi continuato 10-19 (la biglietteria chiude alle 18). Aperto anche lunedì di Pasqua, 25 aprile, 1° maggio, 2 giugn

Jim Dine a Palazzo delle Esposizioni

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Una mostra dedicata a Jim Dine (Cincinnati, USA, 1935), promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale, ideata e organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo si terrà al Palazzo delle Esposizioni dall’11 febbraio al 2 giugno del 2020. Si tratta di un’ampia mostra antologica realizzata in stretta collaborazione con l’artista e curata da Daniela Lancioni , curatrice senior dell’Azienda Speciale Palaexpo. Saranno esposte oltre 60 opere, datate dal 1959 al 2016, provenienti da collezioni pubbliche e private, europee e americane. Un esaustivo apparato iconografico restituirà la memoria visiva dei celebri happening raccontati in mostra dalla voce dello stesso Jim Dine. Una selezione di video interviste, infine, permetterà di familiarizzare con la figura dell’artista.  Il Palazzo delle Esposizioni presenta uno dei maggiori protagonisti dell’arte americana, il cui lavoro, radicale e innovativo, ha avuto un grande impatto sulla cultura visiva contemporanea, in particola

Through time: integrità e trasformazione dell’opera

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Dal 16 febbraio al 22 marzo 2020, lo CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma riapre gli spazi rinnovati e restaurati dell'Abbazia di Valserena con l’installazione di Massimo Bartolini dal titolo On Identikit , primo appuntamento del programma di residenze d’artista Through time: integrità e trasformazione dell’opera , realizzato in occasione di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020. Le opere di Bartolini, spesso pensate a partire da un contesto specifico ­– un’opera, una collezione – vivono in stretto legame con l’ambiente che le ospita. L’artista interviene sullo spazio in maniera del tutto antimonumentale, modificandolo, interpretandolo e definendolo. In questo caso, Bartolini è stato invitato a confrontarsi con l’ Archivio-Museo dello CSAC di Parma , che conserva oltre 12 milioni di materiali originali della comunicazione visiva, della ricerca artistica e progettuale italiana a partire dai primi decenni del XX secolo. Un patrimonio

’900 Italiano. Un secolo di arte.

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Che si sia rifugiata nel mito della forma o nella sua negazione, nell’idea più astratta o nella materia più umile, l’arte italiana ha ritratto la folgorazione della modernità e le tragiche (dis)illusioni del “secolo breve” nelle opere degli artisti che l’hanno vissuto, amato e odiato, riscritto.  Il Museo Eremitani ospita dal 1° febbraio al 10 maggio 2020 la mostra ’900 Italiano. Un secolo di arte , organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova in collaborazione con C.O.R, Creare Organizzare Realizzare di Alessandro Nicosia.  Nelle intenzioni delle sue curatrici, Maria Teresa Benedetti e Francesca Villanti , la rassegna padovana vuole raccontare “una storia” del Novecento italiano, una delle sue possibili letture, e lo fa in novanta opere, senza pretese di esaustività.  Il Novecento fluisce nei corsi e ricorsi artistici, nei repentini cambi di generazioni e mentalità pittoriche, scanditi dai rintocchi della Storia: questa mostra dal ritmo serrato riflette