L'Automatismo psicologico di Adriano Venturelli

Le narrazioni oniriche dell'artista emiliano Adriano Venturelli, con i suoi personaggi che sembrano usciti dai romanzi di Philip K. Dick, in mostra nel Lu.C.C.A. Lounge&Underground dal 1 febbraio al 5 marzo 2021 


Visioni oniriche che aprono a nuove dimensioni spazio-temporali e manifestano l'inconscio dell'artista nei suoi anni giovanili. È così che prende forma la mostra personale di Adriano Venturelli “Automatismo psicologico”, a cura di Matteo Graniti, allestita nel Lu.C.C.A. Lounge & Underground dal 1 febbraio al 5 marzo 2020. L'esposizione, a ingresso libero, è patrocinata da Comune di Lucca e The Lands of Giacomo Puccini

Al pubblico sarà proposto un consistente corpus di acqueforti, acquetinte e chine realizzate da Venturelli tra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli anni Ottanta. “L’artista, appena ventenne – spiega il curatore Matteo Graniti –, trovava nella ripetizione del gesto tecnico la possibilità di dare corpo e voce ai timori, alle paure, alle visioni, solitamente intrappolate sul fondo della propria coscienza. Con tali premesse, ecco che i soggetti più ricorrenti sembrano automi con sembianze umane o animali, o che nella costruzione della trama di fondo ci si possa trovare dinanzi a un’apertura verso un'altra dimensione, con logiche diverse e più complesse rispetto a ciò che appare in superficie”.

Personaggi dalle sembianze surreali, che sembrano usciti dai romanzi di Philip K. Dick, attraverso i quali Venturelli indaga la parte più profonda del proprio essere con una forma espressiva che rivela una grande abilità e una “precisione maniacale”. Il suo gesto tecnico si rifa alla teoria dell’automatismo psicologico di Pierre Janet e trova molte similitudini con l’automatismo psichico che André Breton descrive nel Manifesto del Surrealismo. “La mostra – conclude Graniti – lascia così allo spettatore la possibilità di eseguire un confronto con le produzioni artistiche dei grandi Maestri surrealisti in esposizione ai piani superiori del museo, potendo osservare opere appartenenti a periodi storici diversi, ma concepite attraverso un principio creativo pressoché invariato”. 

Un approfondimento sulle opere di Venturelli verrà proposto durante la diretta Facebook di giovedì 11 febbraio 2021 alle ore 18 alla quale parteciperà l'artista insieme al curatore Matteo Graniti e al direttore del Lu.C.C.A. Maurizio Vanni.  


Note biografiche di Adriano Venturelli

Nato a Formigine, in provincia di Modena, nel 1953, Adriano Venturelli studia all’Istituto d’Arte Venturi di Modena e consegue il diploma in pittura presso l’Accademia delle Belle Arti di Bologna. È del 1975 la sua prima personale presso la Galleria “Effemeridi” di Modena, a cui sono seguite altre personali e collettive (a Milano, Venezia, Bari, Bologna, Madrid, Londra) e la partecipazione, nel 1986, alla XLII Esposizione Internazionale d’arte Biennale di Venezia, incentrata sul tema “Arte e Scienza”. 

A luglio 2020, presso il Lido Cluana di Civitanova Marche (MC), è stata presentata in prima nazionale la serie “Colors - Il colore come luce di speranza e di fraternità – La fine di Covid-19”. Nello stesso mese è stata presentata, sempre in prima nazionale, presso la Chiesa di San Francesco a Civitanova Alta (MC) la serie pittorica “Gli amici del criminale Cesare Battisti”. A settembre, presso il Forte Malatesta di Ascoli Piceno, è stata esposta la seconda edizione della mostra “Gli amici del criminale Cesare Battisti”.


“ADRIANO VENTURELLI. AUTOMATISMO PSICOLOGICO”

a cura di Matteo Graniti

Lu.C.C.A. Lounge&Underground 

dal 1 febbraio al 5 marzo 2021

orario mostra: da lunedì a venerdì ore 14-20; sabato e domenica chiuso.

Ingresso libero


Per info:

Lu.C.C.A. – Lucca Center of Contemporary Art Via della Fratta, 36 – 55100 Lucca

tel. +39 0583 492180   www.luccamuseum.com  info@luccamuseum.com

Addetta Stampa Lu.C.C.A.

Michela Cicchinè mobile +39 339.2006519 m.cicchine@luccamuseum.com

Post popolari in questo blog

Sparsa animae fragmenta recolligam ovvero Raccoglierò i frammenti sparsi dell’anima

Salvador Dalì e il sogno che si avvicina

MEDITERRANEO, IL NOSTRO E L'ALTRUI