installazioni luminose di Michele Dal Bon

Giovedì 12 dicembre alle ore 18.30 a Venezia, al Baglioni Hotel Luna, Piazza San Marco – 1243, verranno presentate le opere di Michele Dal Bon. Reinterpretazioni di capolavori assoluti della scultura antica e moderna rimodellate nelle forme in chiave cubista e arricchite con la foglia d’oro zecchino. Creazioni di un artista che sono la risultanza di un percorso vissuto con passione creativa, interesse per la cultura veneziana nell’ottica più coerente – e cioè quella dell’incrocio di civiltà -   e la competenza di alto livello nell’utilizzo dei materiali. Percorso che Michele ha iniziato sin da bambino quando aiutava il padre Marco Dal Bon, visionario titolare di un laboratorio galvanico, dove ha letteralmente iniziato a “riconoscere il profumo di foglia d'oro”.


Michele Dal Bon rivisita la sua profonda passione artistica attraverso una lente cubista, reinterpretando i grandi capolavori della scultura antica e moderna. Il suo progetto si radica nel cuore della Francia, a Parigi, culla del Cubismo e di movimenti artistici avanguardisti. L’ispirazione parte da un’idea visionaria: immaginare Pablo Picasso - musa dell’artista Michele Dal Bon - che visita il Louvre e i grandi musei parigini, reinterpretando le opere scultoree con il suo linguaggio frammentato e analitico. Questa prospettiva si intreccia con il dinamismo culturale della città e il legame simbolico con Pierre Cardin, emblema dell’innovazione tra arte e moda, creando un dialogo immaginario tra tradizione e modernità.

Elemento distintivo della collezione è l’uso della foglia d’oro 24 kt, simbolo di un legame spirituale tra il divino e gli artisti. L’oro, da sempre associato alla presenza di Dio, trasmette un senso di sacralità che trova nuova luce attraverso le opere di Dal Bon. Le sculture, illuminate internamente da luci LED, offrono un’esperienza visiva unica: la luce si riflette o filtra attraverso la foglia d’oro, generando un’esplosione luminosa che mette in risalto i dettagli delle forme, donando loro profondità e intensità. Questo connubio tra tecnologia e artigianalità rende i lavori protagonisti di un racconto artistico senza tempo, capace di fondere passato e presente in un’unica visione.

Il PROGETTO GOLD IS GOD è il proseguimento in una prospettiva internazionale di PROGETTO A MARCO, dedicato al padre, dove l’oro funge da minimo comune denominatore tra l'arte del padre Marco, mentre il vetro simboleggia il legame tra la città di Venezia e la vita artistica dell'autore. L'idea centrale del progetto è creare un percorso artistico in cui ogni opera si inserisce nel contesto della città, permettendo di ammirarla in relazione al suo ambiente. In A Marco, affascinato dall'idea di collegare il cubismo alla storia veneziana, Dal Bon seleziona una serie di monumenti storici e li reinterpreta con lo stesso linguaggio, creando una connessione tra la storia di Venezia e l'avanguardia francese, e costruendo un filo logico tra la città e la propria passione artistica. Nella nuova collezione saranno presentati: NIKE – Νίκη, reinterpretazione de La Nike di Samotracia - uno dei capolavori scultorei di età ellenistica - in chiave cubista, rimodellandone le forme e applicando una decorazione in foglia d’oro zecchino; Golden Thinker: Il Pensatore di Rodin rivisitato in chiave cubista capolavoro assoluto di cui Rodin stesso disse: “Quel che rende il mio Pensatore pensante è che non pensa solo con il cervello, ma con ogni muscolo delle sue braccia, schiena e gambe, con i pugni chiusi e i piedi contratti”. Amore e Psiche – φιλία << In greco, φιλία (philia) non si limita a significare amicizia, ma rappresenta un amore profondo e disinteressato, più potente e duraturo dell’Eros – dice Dal Bon - Philia è l’amore eterno, puro e incondizionato, un legame che trascende il tempo. In quell’abbraccio tra Amore e Psiche, ho colto l’essenza di due anime destinate a incontrarsi e a condividere un legame che va oltre il desiderio: un’unione eterna, simbolo di un amore che vive per sempre>>; Φιλία anche nell’abbraccio di Amore e Psiche di Antonio Canova, uno dei capolavori della scultura moderna, l’artista coglie un sentimento universale di amore che va oltre il significato di amicizia. È l’amore che rimane eterno, che si riconosce nell’abbraccio tra due persone destinate a incontrarsi nella vita, che reinterpreta, Golden Pietà si illumina di una nuova vita grazie alla luce LED che filtra attraverso il craquelé della foglia d’oro, creando un’esplosione luminosa che valorizza i dettagli della scultura e avvolge l’ambiente in un’atmosfera di intensa spiritualità.


Iconografia per la luce tra tradizione e cubismo, 

installazioni luminose di Michele Dal Bon

Mostra aperta dal 14 dicembre 2024 al 27 marzo 2025

Le Zoie

San Polo 2176, Venezia

da mercoledì a sabato orari: 15:00 - 19:00 

ingresso gratuito


Presentazione alla stampa: Giovedì 12 dicembre 2024 at 11.30 al Baglioni Hotel Luna Sala Murano

Anteprima mostra: Giovedì 12 dicembre 2024 at 18.30 seguita dal cocktail al Baglioni Hotel Luna 

Sala Murano presentazione e Sala Sansovino cocktail


Per interviste e informazioni: Michele Dal Bon Tel. +39 347 1208378

Ufficio Stampa Davide Federici  Tel. +39 331 5265149

Ufficio Comunicazione design33.it Tel. +39 348 4545145



Michele Dal Bon - biografia 

Michele Dal Bon nasce nel 1966 a Venezia, figlio di un visionario imprenditore veneziano. Fin da piccolo sviluppa una passione per il disegno, le arti e lo sport. All’età di 10 anni, insieme alla famiglia, lascia Venezia per seguire il padre Marco in un’avventura imprenditoriale in terraferma, un’esperienza che lo segnerà profondamente. Nonostante la distanza, mantiene sempre forti legami affettivi e artistici con la sua città natale. Nel 1984, il giorno dopo l’esame di maturità, parte per la Francia con il suo miglior amico, diretti a Dunquerque, passando per Parigi, dove rimane affascinato dalla Torre Eiffel, una costruzione che lo colpisce per la sua leggerezza e magnificenza. Quell’incontro con la capitale francese segna l’inizio di un’avventura che lo porta a restare in Francia per tutta l’estate, uno dei viaggi più significativi della sua vita. Al suo ritorno in Italia, lavora a Murano nel settore dei vetri artistici, ma ben presto capisce che per realizzare i suoi sogni deve seguire le orme del padre, entrando nel mondo delle vendite di argento e gioielli. Si iscrive alla facoltà di lettere di Cà Foscari, studiando storia dell’arte e, in particolare, oreficeria. Nel 1994 apre il suo primo negozio in Calle dei Boteri a Venezia e ottiene il titolo di gemmologo al Gemological Institute of America di Vicenza. L’anno successivo vince una borsa di studio europea e si diploma come orafo modellista frequentando corsi serali all’IRIGEM di Rosà (Vicenza). Sempre nel 1995, realizza i gioielli per il teatro La Fenice. Nel 1996 entra a far parte del collegio dei periti ed esperti della Camera di Commercio di Venezia, iniziando ad acquisire importanti gioielli firmati e antichi. Nel 1998 frequenta un corso di marketing per fabbricanti di gioielli presso la SDA Bocconi di Milano, dove entra in contatto con i più grandi gioiellieri italiani. Negli anni 2000, si specializza nella perizia di oggetti in vetro di Carlo Scarpa e sviluppa una profonda ammirazione per lo stile del celebre designer veneziano. Oltre alla produzione di gioielli, Dal Bon coltiva una passione per l’antiquariato, la storia dell’arte e il design. Partecipa due volte al Fuori Salone di Milano, è selezionato alla Jewellery Design Week e alla Venice Design Week del 2021 e 2024. Nel 2022, inizia a lavorare nel settore dell’illuminazione, progettando una lampada scultura per Cleto Munari Lux, ispirata a uno stilema di Alessandro Mendini, presentata al Fuori Salone di Milano. Da allora, gestisce la sua galleria a Venezia, collaborando con artisti di fama internazionale e sviluppando progetti in sinergia con maestri locali e professionisti del settore.


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