CATALDO MASTRORILLI A GIOVINAZZO
con le sue sfumature di colori
Organizzata dal critico d’arte Francesco Mignacca , si è inaugurata sabato 4 luglio , nell’Atelier Anforah di Giovinazzo - in via Cattedrale 14, nel borgo antico - la personale di pittura dell’artista pugliese Cataldo Mastrorilli .
La rassegna, promossa dalla web gallery of art and poetry "Anforah" con il patrocinio di Provincia e Comune di Trieste, Città di Bari e Club Unesco di Udine, resterà aperta fino a domenica 12 luglio 2009 e sarà visitabile dalle 20 alle 22.30.
Cataldo Mastrorilli , nato a Ruvo di Puglia nel 1949 , è pittore, scultore e grafico. Mostra una spiccata creatività artistica sin da giovane età, ma la svolta che ha segnato il suo percorso artistico verrà solo in occasione della mostra antologica che nel 1965 Domenico Cantatore terrà nel suo paese natìo - Ruvo di Puglia ; affascinato dalla pittura del grande maestro, si iscriverà all'istituto d'arte, cominciando da subito ad esporre le proprie opere.
Trasferitosi a Milano per un breve periodo, frequenta gli ambienti di Brera e l'arte innovativa dei primi anni '70, al suo ritorno frequenta i corsi di scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Bari sotto la guida di Americo Tot , acquisendo l'abilitazione in discipline plastiche. Riprenderà poi con nuovo entusiasmo la sua attività artistica, realizzando mostre personali e partecipando a collettive e concorsi estemporanei, nei quali si guadagnerà ripetutamente i primi posti.
Alla fine degli anni novanta gli viene affidato l'arredo con le proprie opere scultoree, in pietra e in bronzo (quali altari, crocifisso, fonte battesimale e tabernacolo…), la nuova chiesa di S. Lucia a Ruvo.
Il critico d'arte Franco Pone lo descrive così : "Ciò che colpisce è il colore:intenso, integrale, luminoso; un colore che crea le forme e non si sovrappone, e da alla figura umana un taglio espressionistico, con scansioni cromatiche che esaltano il senso dell'immagine, ne restituiscono l'interiorità non meno che i tratti esteriori. Ma l'aggressività vivace del colore è contenuta da una linea costruttiva non prefigurata nè programmata, ma intrinseca all'opera, nata con essa e che l'arricchisce di un'altra dimensione, di un dinamismo vibrante, di una dialettica delle funzioni svolte dalle diverse componenti, che si scontrano ma anche si integrano vicendevolmente" ; mentre ,Fedele Boffoli - ideatore e cofondatore di "Anforah" - aggiunge: "Le sue sono le immagini metafisiche (di panorami e di nature morte) di una Puglia eloquente e rurale , che sopravvive con emblematiche e suggestive tipiche cromie , nell'immaginario dell'artista e in certi tratti sempre più rari di realtà . Questo interessante artista pugliese dipinge i luoghi matrice della Terra e dell'Origine , in cui colori e forme , si traducono nel contempo , in contemlativi silenzi e magiche note musicali che risuonano il Pentagramma universale sempre attivo e vivo , nel tempo".
Organizzata dal critico d’arte Francesco Mignacca , si è inaugurata sabato 4 luglio , nell’Atelier Anforah di Giovinazzo - in via Cattedrale 14, nel borgo antico - la personale di pittura dell’artista pugliese Cataldo Mastrorilli .
La rassegna, promossa dalla web gallery of art and poetry "Anforah" con il patrocinio di Provincia e Comune di Trieste, Città di Bari e Club Unesco di Udine, resterà aperta fino a domenica 12 luglio 2009 e sarà visitabile dalle 20 alle 22.30.
Cataldo Mastrorilli , nato a Ruvo di Puglia nel 1949 , è pittore, scultore e grafico. Mostra una spiccata creatività artistica sin da giovane età, ma la svolta che ha segnato il suo percorso artistico verrà solo in occasione della mostra antologica che nel 1965 Domenico Cantatore terrà nel suo paese natìo - Ruvo di Puglia ; affascinato dalla pittura del grande maestro, si iscriverà all'istituto d'arte, cominciando da subito ad esporre le proprie opere.
Trasferitosi a Milano per un breve periodo, frequenta gli ambienti di Brera e l'arte innovativa dei primi anni '70, al suo ritorno frequenta i corsi di scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Bari sotto la guida di Americo Tot , acquisendo l'abilitazione in discipline plastiche. Riprenderà poi con nuovo entusiasmo la sua attività artistica, realizzando mostre personali e partecipando a collettive e concorsi estemporanei, nei quali si guadagnerà ripetutamente i primi posti.
Alla fine degli anni novanta gli viene affidato l'arredo con le proprie opere scultoree, in pietra e in bronzo (quali altari, crocifisso, fonte battesimale e tabernacolo…), la nuova chiesa di S. Lucia a Ruvo.
Il critico d'arte Franco Pone lo descrive così : "Ciò che colpisce è il colore:intenso, integrale, luminoso; un colore che crea le forme e non si sovrappone, e da alla figura umana un taglio espressionistico, con scansioni cromatiche che esaltano il senso dell'immagine, ne restituiscono l'interiorità non meno che i tratti esteriori. Ma l'aggressività vivace del colore è contenuta da una linea costruttiva non prefigurata nè programmata, ma intrinseca all'opera, nata con essa e che l'arricchisce di un'altra dimensione, di un dinamismo vibrante, di una dialettica delle funzioni svolte dalle diverse componenti, che si scontrano ma anche si integrano vicendevolmente" ; mentre ,Fedele Boffoli - ideatore e cofondatore di "Anforah" - aggiunge: "Le sue sono le immagini metafisiche (di panorami e di nature morte) di una Puglia eloquente e rurale , che sopravvive con emblematiche e suggestive tipiche cromie , nell'immaginario dell'artista e in certi tratti sempre più rari di realtà . Questo interessante artista pugliese dipinge i luoghi matrice della Terra e dell'Origine , in cui colori e forme , si traducono nel contempo , in contemlativi silenzi e magiche note musicali che risuonano il Pentagramma universale sempre attivo e vivo , nel tempo".