"NUBILO ET SERENO. MA IL CIELO E' SEMPRE PIU' BLU": ADOLFO GRASSI

La mostra di Grassi allo SPAZIO MERIDIANA di Bari

“Chi vive in baracche, chi suda un salario, chi sogna i milioni, chi fa il contadino....Ma il cielo è sempre più blu", cantava qualche decennio fa Rino Gaetano, dedicando quello che probabilmente è stato il suo pezzo migliore all'infinita varietà di scelte e accadimenti che rendono ogni vita straordinariamente diversa dall'altra. Di questo straordinario testo mai dimenticato ha recentemente approfittato la cantante Giusy Ferreri, producendo un remake proposto da radio e televisioni in modo insistente. Ma una domanda ce la poniamo: Il cielo è ancora "sempre più blu", come cantava Gaetano? Io dico di no ed insieme a me Adolfo Grassi -artista dalle straordinarie capacità evocative- che non a caso, ha intitolato la sua ultima mostra "NUBILO ET SERENO. MA IL CIELO E' SEMPRE MENO BLU".

PAESAGGIO PUGLIESE DI ADOLFO GRASSI
PAESAGGIO PUGLIESE DI ADOLFO GRASSI

L'esposizione, inaugurata giovedì, è visitabile a Bari, fino all'8 Gennaio presso lo “Spazio Meridiana” all’interno dello storico palazzo Barone Ferrara, sede della "Banca Meridiana". La mostra, un insieme di trentotto oli su tela e quattro ceramiche, tutti realizzati dall'artista fra il 1997 ed il 2009, riproduce i soggetti tipici dell'arte di Adolfo Grassi, ispirato e romantico cantore di scorci rurali e oasi campestri trasformatisi, nel tempo, da quotidianetà ancestrale a spaccati di un mondo in estinzione. "Da anni dipingo la Puglia che va scomparendo, omaggiando una dimensione tradizionale cui mi sento profondamente legato. Ma il filo rosso che attraversa tutta l'esposizione e ne ispira il significato più profondo è proprio nel sottotitolo dell'evento". L’opera dell’artista si distingue per gli scenari fantasiosi e ricchi di colore, nei quali gli elementi sembrano prendere vita. Contro quel "cielo sempre più blu", Grassi punta infatti il suo dito di artista capace di vedere la follìa e l'incuria del proprio tempo che miete, fra le vittime più illustri, proprio quel Meridione incontaminato e onirico.
Rino Gaetano, era un cantante che ironicamente e con intelligenza raccontava già allora le contraddizioni della nostra società, e che tutto continui allo stesso modo di quegli anni non è possibile né tanto meno auspicabile. "Ascoltando la canzone di Gaetano, egregiamente riportata alla ribalta dalla Ferreri -conclude Grassi- mi sono chiesto quanto senso abbia parlare ancora di un cielo sempre più blu. Questi tempi di crisi promettono una prospettiva tutt'altro che limpida". Altro che blu.

A corredo della mostra uno splendido catalogo con una presentazione di Raffaele Nigro e testimonianze di Alberto Bevilacqua e Michele Prisco, edito dal veronese Giorgio Ghelfi.

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