FEMMINILE PLURALE
Mostra collettiva di arte contemporanea presso 'ADSUM Artecontemporanea' in via Marconi, 5 (Palazzo della Meridiana) a Terlizzi (BA) dal 12 al 26 marzo 2011 - Espongono gli artisti : Maria Addamiano, Massimiliano De Nicolo e Paolo De Nicolo. L' inaugurazione avverrà Sabato 12 marzo 2011 alle ore 19,00
“Anche adesso, in questa tarda epoca, gli uomini ancora prendono la morte nelle loro capaci mani e ridono affettuosamente delle donne, che preparano giacigli funebri e parlano di resuscitare le particelle di vita nascente abbandonate sulla terra, per magia o pura forza di volontà”
'Le ore' di Michael Cunningham
"E' stato questo il destino storico della donna, o meglio della femminilità: dalla troiana Cassandra all'ebrea Anna Frank, dalla romana Cornelia, madre dei fratelli Gracchi, alla napoletana Eleonora Fonseca Pimentel, vittima della repressione borbonica dopo la rivolta del 1798...testimoniare cioè la morte gestita dagli uomini, raccogliere i frammenti organici ed etici della vita, seminarli per farli fecondare più splendidi e vitali che mai. Alla morte voluta ed effettuata dagli uomini ,insomma, opporre la continuità e i valori della vita!
Tutta questa ritualità , nonostante alcuni singoli casi di 'eroine', eretiche ed eversive, fino al '68 ..quando nel generale sommovimento ideologico-comportamentale si innalzò la bandiera delle diversità: globale dei popoli colonizzati, sociale delle classe subalterne, identitaria delle donne e degli omosessuali.
L'arte che è analisi scrutatrice della realtà umana ed incitamento operativo al mutamento non rifuggì dal testimoniare e problematizzare l'evento di questa nuova cultura. Le donne-artiste, che fino ad allora erano state emarginate o del tutto respinte dal territorio della creatività, si affacciarono prepotenti sulla scena per raccontare ed esprimere in proprio la loro condizione recuperando i perduti secoli di silenzio coatto. Che dire di Carla Accardi, Niki de Saint-Phalle, Nan Goldin, Vanessa Beecroft...solo per fare qualche nome più eclatante di questa 'nouvelle vague'?
Bisogna però chiarire che anche l'occhio maschile degli artisti è cambiato da quella fatidica data per cui , più che una contrapposizione belluina di 'maschi contro femmine' e/o viceversa (che domina ancora schematicamente e dogmaticamente nella produzione cinematografica di massa), emerge un altro sguardo , non più prevenuto o limitantesi alla sola sessualità della donna, reale o sublimata che sia, bensì ad una visione o rappresentazione più completa e complessa della figura femminile.(..) - A cura di Luigi Dello Russo
“Anche adesso, in questa tarda epoca, gli uomini ancora prendono la morte nelle loro capaci mani e ridono affettuosamente delle donne, che preparano giacigli funebri e parlano di resuscitare le particelle di vita nascente abbandonate sulla terra, per magia o pura forza di volontà”
'Le ore' di Michael Cunningham
"E' stato questo il destino storico della donna, o meglio della femminilità: dalla troiana Cassandra all'ebrea Anna Frank, dalla romana Cornelia, madre dei fratelli Gracchi, alla napoletana Eleonora Fonseca Pimentel, vittima della repressione borbonica dopo la rivolta del 1798...testimoniare cioè la morte gestita dagli uomini, raccogliere i frammenti organici ed etici della vita, seminarli per farli fecondare più splendidi e vitali che mai. Alla morte voluta ed effettuata dagli uomini ,insomma, opporre la continuità e i valori della vita!
Tutta questa ritualità , nonostante alcuni singoli casi di 'eroine', eretiche ed eversive, fino al '68 ..quando nel generale sommovimento ideologico-comportamentale si innalzò la bandiera delle diversità: globale dei popoli colonizzati, sociale delle classe subalterne, identitaria delle donne e degli omosessuali.
L'arte che è analisi scrutatrice della realtà umana ed incitamento operativo al mutamento non rifuggì dal testimoniare e problematizzare l'evento di questa nuova cultura. Le donne-artiste, che fino ad allora erano state emarginate o del tutto respinte dal territorio della creatività, si affacciarono prepotenti sulla scena per raccontare ed esprimere in proprio la loro condizione recuperando i perduti secoli di silenzio coatto. Che dire di Carla Accardi, Niki de Saint-Phalle, Nan Goldin, Vanessa Beecroft...solo per fare qualche nome più eclatante di questa 'nouvelle vague'?
Bisogna però chiarire che anche l'occhio maschile degli artisti è cambiato da quella fatidica data per cui , più che una contrapposizione belluina di 'maschi contro femmine' e/o viceversa (che domina ancora schematicamente e dogmaticamente nella produzione cinematografica di massa), emerge un altro sguardo , non più prevenuto o limitantesi alla sola sessualità della donna, reale o sublimata che sia, bensì ad una visione o rappresentazione più completa e complessa della figura femminile.(..) - A cura di Luigi Dello Russo