La perduranza della memoria

Dal 20 ottobre al 22 novembre 2018 ExpArt Studio&Gallery, in via Borghi 80 a Bibbiena (AR), presenta “La perduranza della memoria”, doppia personale di Elia Bonetti e Michela Gioachin a cura di Silvia Rossi.

L’esposizione, a ingresso libero e gratuito, sarà visitabile dal martedì al mercoledì con orario 16,30/19, dal giovedì al sabato con orari 9,30/12 e 16,30/19, o su appuntamento.
Sabato 23 ottobre, dalle ore 16, l’apertura della mostra. Alle ore 17 la presentazione con l’aperitivo offerto da Bar Le Logge.

LA MOSTRA:

Elia Bonetti e Michela Gioachin sono due ritrattisti che si incontrano nella nuova mostra a ExpArt nel momento in cui – singolare coincidenza – la loro produzione sta virando dall’indagine personale alla rivisitazione di personaggi e stili classici.
I loro lavori, frutto di un’esigenza simile, si confrontano sulla linea di un nuovo futuro, in cui il pennello mescola su tela non solo colore, ma le opportunità, le sliding doors che portano a ridefinire sotto una diversa luce i volti dei protagonisti.

Nelle opere di Elia Bonetti si assiste al voltare dello studio plastico della forma umana verso una nuova lettura della figura storica, del mezzobusto scultoreo riportato su tela sotto una nuova luce, ove le tecniche artistiche si mescolano e creano una sorta di distorsione rispetto all’immagine statuaria viva nelle nostre menti.
Ecco che il busto di Alessandro Magno giace ora sul fianco, e la visibile erosione dei suoi lineamenti è stata apportata a colpi di pennello che, impietosi, si accaniscono sulla figura anziché adoperarsi per una sua fantomatica restaurazione. Allo stesso modo i tratti dei mezzibusti, spigolosi e duri, si fondono con la scena, dove gli sfondi perdono una dimensione esatta. Le luci crude assumono la forma di un monito, un invito alla perduranza della memoria prima che essa venga sepolta e demolita.

Nel lavoro di Michela Gioachin assistiamo a una doppia mutazione: da una parte troviamo l’artista presa da una rinvigorita voglia di sperimentazione, che ci pone di fronte a risultati, fedeli sì al suo stile, ma quanto mai diversi anche fra loro; dall’altro al tentativo di mutamento della percezione di una musa decaduta.
La trasformazione stilistica della vicentina passa infatti attraverso la figura di Evelyn Nesbit, attrice, modella e ballerina che conobbe fortuna ai primi del Novecento. Femme fatale dalla storia sfortunata, fu accompagnata dalla sua bellezza non solo tra gli allori di un mondo patinato, ma anche in un circolo di abusi da cui uscì sconfitta e dimenticata, senza mai occasioni di rivalsa. Colpita dalle foto di repertorio di questa bellissima donna, Michela decide di indagare nella sua vita e di rendere omaggio alla profonda malinconia del suo sguardo, così contrastante con l’avvenenza di questa infelice Cenerentola dell’epoca moderna.

www.expartgallery.com


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