Chang’e-4 a Casa Testori
Dopo la chiusura a causa della pandemia, Casa Testori, che attraverso i canali social e web ha continuato a proporre i suoi contenuti culturali, riparte sabato 20 giugno nel giorno del solstizio d’estate, data emblematica per segnare un nuovo inizio. Per questa ragione il pubblico potrà accedere nel corso di tutta la serata, con un’inaugurazione estesa, incontrando gli artisti nell’ampio giardino di Casa Testori, per poi visitare in piena sicurezza la mostra e gli spazi testoriani al primo piano
A riaprire la stagione espositiva sarà Chang’e-4, mostra a cura di Irene Biolchini, che coinvolge al pian terreno gli artisti Alessandro Roma e Eemyun Kang.
Nel gennaio 2019 la missione Chang’e-4 dava la notizia della prima foglia di cotone germogliata sulla luna. Le immagini scattate ritraggono una natura verdissima, solitaria, in mezzo all’oscurità dominante. La foglia prende vita nell’intimità di uno spazio confinato - il contenitore appoggiato al suolo lunare - in pieno contrasto con lo Spazio infinito che la circonda. Una foglia-lingua stesa al suolo, effimera, perché la notte lunare e le sue temperature incompatibili con la vita, la uccideranno dopo un solo giorno. Da anni la ricerca di Alessandro Roma ed Eemyun Kang si muove su questo crinale: nella riproduzione di una natura che non è solo quella esteriore, ma che è rifugio incerto, messa in discussione delle certezze.
In questa mostra, il dialogo cerca di confondere le loro voci il più possibile, tentando di far vivere allo spettatore un'immersione dove non sempre è possibile distinguere le mani dei due artisti. In entrambi, l'attrazione della pittura gioca un ruolo fondamentale e ci rivela l’intesa profonda che lega il loro lavoro. Alessandro Roma si confronta con lo spazio della casa presentando sculture in ceramica, murales e tessuti. Nel caso delle opere presentate da Eemyun Kang, coreana da diversi anni residente a Milano, ci troviamo davanti ad un gruppo di grandi tele pensate appositamente per la mostra.
La pittura lingua viva è una battaglia per cui Giovanni Testori si è speso fin dagli anni Settanta e Casa Testori era il luogo più indicato per questo canto di gioia della pittura, nonché per una riflessione sull’eternità di questo mezzo artistico.
“Una richiesta ancora più urgente nel tempo sospeso della pandemia in cui abbiamo immaginato questa mostra. Un momento in cui il sopraggiungere di spazi virtuali e tour digitali ci ricordava, ogni giorno, l’esigenza di ritornare all’opera, alla sua materia, alla sua «testimonianza». Ma anche il bisogno di ritornare al silenzio dello studio, della lettura. Perché Chang’e-4 possa non essere solo la sigla di una missione spaziale, ma anche un augurio di cambiamento delle pratiche, di una collaborazione e di un ascolto” sottolinea la curatrice.
Chang’e-4 è la nuova tappa del ciclo di mostre “Pocket Pair”, coordinato da Marta Cereda e avviato da Casa Testori nel 2018. Prende il titolo da un’espressione del gioco del poker che indica la situazione in cui un giocatore ha due carte, di uguale valore, e deve scommettere su di esse. Allo stesso modo, un curatore scommette su due artiste/i dal pari valore, per dar vita a una bipersonale allestita al pian terreno di Casa Testori dove sono liberi di incontrarsi, di farsi visita, di dialogare da vicino.
titolo cover: Chang’e-4
autori: Alessandro Roma e Eemyun Kang
L’opera rappresenta un dialogo a distanza, entrambi hanno disegnato l’uno sull’altro per tentare un dialogo, un confronto necessario nel momento in cui la mostra veniva concepita
Biografie
Irene Biolchini (Faenza, 1984). Dopo la Specializzazione in Storia dell’Arte a Siena, ha conseguito un dottorato presso l’Università di Malta. Insegna corsi d’Arte Contemporanea al Department of Digital Arts, University of Malta ed è Guest Curator per il Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, per il quale dal 2012 cura mostre site-specific. Scrive per Espoarte e cura la rubrica Gli artisti e la ceramica per Artribune. È curatrice della collezione d’arte contemporanea di SCIC, per cui segue anche un progetto di installazioni site-specific all’interno del flagship store in Via Durini a Milano. Tra i suoi progetti, si ricordano: Miquel Barceló (prima antologica della produzione ceramica dell’artista, co-curator con Cécile Pocheau Lesteven, 1 giugno - 6 ottobre 2019, MIC, Faenza); White Memory. Art, Memory and Identity in Malta and Poland (co-curator con Marinella Paderni, St James Kavalier, Malta), official event di Valletta2018, Capitale della Cultura Europea; Italian Guest Pavilion alla Korean International Ceramic Biennale (2017, Icheon, Corea del Sud). Ha pubblicato Autoréférence Infinie: Individual, Community and History in Miquel Barceló’s works (Mimesis International, 2019) e Le faenze di Lucio Fontana (Edizioni MIC, 2015).
Alessandro Roma (Milano, 1977) www.alessandroromartist.com Pittore, nel 2011 inizia ad avvicinarsi alla scultura in occasione della mostra personale Humus al Mart di Trento. Da diversi anni lavora con la ceramica creando degli ambienti installativi in cui le sue composizioni tridimensionali dialogano in maniera sempre più stretta con la pittura. Tra le sue mostre personali si ricordano: galleria Keiko Yamamoto Rochaix Londra (2020), Fondazione Thalie, Bruxelles, a cura di Nathalie Guiot (2019); Mic Museo della Ceramica a cura di I. Biolchini (2019), Faenza; Casa Museo Jorn, Albisola, a cura di L Bochicchio (2019); galleria Z2o SaraZanin Roma (2019) ; galleria Yamamoto Keiko Rochaix Londra (2017); Museo di Villa Croce, Genova (2016); Coburn project, Londra (2015); MAC,Museo d'arte contemporanea di Lissone (2014); galleria Paradise Row, Londra (2013); galleria Brand New , Milano (2012);Mart di Trento e Rovereto con la personale Humus (2011); Galerie Alexandra Saheb, Berlino (2011); Scaramouche gallery, New York (2011).
Tra le mostre collettive: Museo Archeologico di Palermo a cura di H. Marsala (2019); Biennale Internazionale della ceramica, Vallauris (2019); Casa Testori, Novate Milanese a cura di G.Frangi D.Capra (2018); Palazzo Podestarile, Montelupo Fiorentino, a cura di M.Zauli (2017); Drawing Room, Londra (2015); galleria Corvi-Mora e Greengrassi, a cura di G.Magnani (2014); Artists Space NY, a cura di G.Magnani (2014); galleria Marianne Boesky NY a cura di Lucie Fontaine (2012); galleria Lorcan O'Neil Roma a cura di L.Pratesi (2011); Biennale di Praga, a cura di G.Politi e H.Kontova (2009) Museo de Belles Artes de Castellon, Spagna (2007)
Eemyun Kang (1981, Busan, Corea del Sud) www.eemyun.com. Vive e lavora a Milano. L’artista tratta con profonda curiosità temi ispirati alla mitologia, al folklore, alla psicologia e alla micologia. I suoi dipinti oscillano tra figurazione e astrazione, creando ambienti mitici attraverso energiche e gestuali pennellate. I suoi soggetti, figli di un vocabolario che ingloba uno spettro di forme biomorfe, raramente corrispondono a ciò che sembrano: in uno stato di perenne trasformazione, restano sostanzialmente sconosciuti allo spettatore. Trasferitasi nel Regno Unito per studiare alla Slade School of Fine Art, Kang hai poi completato i suoi studi presso la Royal Academy of Arts. Nel 2012 consegue il dottorato presso la University of East London. Il suo lavoro è stato esposto a livello internazionale. Tra le sue principali personali si ricordano: Timothy Taylor Gallery, Londra (2014); Fungalland presso la Stranded Mother Whale, Trondheim Kunstmuseum, Norvegia (2012); Dozing River presso la Tina Kim Gallery di New York (2010). Tra le collettive: Kukje Gallery, Seoul; Art Seonje Centre, Seoul; Istituto di Cultura Coreano, Londra; Bridgette Mayer Gallery, Philadelphia; Union Gallery, Londra; Royal Academy of Arts, Londra.