Il nome delle linee
Comunicare attraverso l’arte è il metodo più antico del mondo, ma l’evoluzione dei tempi unitamente alle differenti libere espressioni danno vita a creazioni inconsuete, diversificate create sotto lo stesso segno affettivo nei confronti dell’arte. Ma non basta, ogni tratto è frutto di un ricordo o di una emozione e per questo ha spesso un nome che consente di individuare il senso dell’opera. La danza dei tratti sia per scelta tecnica che per diversità artistica di ognuno diviene rappresentazione leggiadra su di un palcoscenico in cui basta stare a guardare piuttosto che sentire.
Serena Rossi ondeggia le sue linee tra ora fervidi ora rilassanti toni ritmati al punto di creare enormi superfici in cui lo scintillio delle apposizioni ammalia l’osservatore. Intriso di colore e materia il supporto appare avvolto da un alone incantato in cui perdersi a rintracciare lo stato d’animo generatore.
Silvio Balestra fluttua con la fotografia tra toni bianchi e neri. L’artista supera i confini materiali della fotografia creando opere d’arte singolari che si staccano dalla convenzionalità ed elevano lo scatto a grandi opere d’arte.
Donatella Violi utilizza le linee come contorno su cui adagiare il velluto dei suoi toni. Forme accennate, da ricercare, tra linee intrise di colore soave e intenso srotolando incantevoli paesaggi ricolmi di energia abitati dal solo colore.
Enrico Carniani individua forme geometriche costruite con linee ora adiacenti ora sovrapposte impreziosite da toni vividi ed eleganti. Individuando una composizione inquadrata e rigorosa l’artista predispone un ordine finale individuato dal solo intersecare rette che plasmano sempre e solo figure geometriche.
CENTRO CULTURALE ZEROUNO
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Barletta (BA) - dal 19 luglio al 3 agosto 2011