Devis Venturelli – Superdecor
Per la galleria al Frantoio di Capalbio, Devis Venturelli ha ideato un intervento site-specific che riflette sulle tematiche del decor di interni.
Il progetto “Superdecor” di Devis Venturelli, ideato per la galleria al Frantoio di Capalbio e a cura di Davide Sarchioni, costituisce nel suo insieme un intervento site-specific che riflette sulle tematiche del decor di interni dialogando con l'architettura dello spazio espositivo, che viene così riscritto attraverso il ridisegno di una nuova architettura tessile in un inedito total living interiore
Avvalendosi di una personalissima procedura scultorea, dove la superficie in tessuto assume un ruolo attivo e generativo della forma, Venturelli ha creato forme/sculture utilizzando diversi e numerosi oggetti rivestiti da superfici tensive in elastam dalle vivacissime tonalità cromatiche e proposti sia come singoli pezzi, sia come elementi da congiungere e “cucire” insieme creando curiosi organismi tubolari, come quello che avvolge l'edificio del Frantoio e si snoda nello spazio, coinvolgendo sia l'esterno che l'interno e ridefinendo un ulteriore perimetro fino a marcare un fregio parietale.
Completa l'opera una serie di coloratissimi vasi pensili che invadono le pareti, intervallati da altre sculture composite che evocano partiture decorative, medaglioni o stemmi. Gli sgargianti rivestimenti in elestan camuffano e al contempo suggeriscono le forme degli oggetti che inglobano, poiché il contatto degli oggetti interni mette in forma il dinamismo della superficie tessile, dando luogo ad un' interessante ambiguità percettiva e di senso. Analogamente lo svolgimento interno dell'installazione allude a partiture architettoniche esteriori, sfumando sempre più i labili confini tra interno ed esterno, tra dentro e fuori.
L'insieme sarà un'esplosione rutilante di forme, colori e fantasie eccessive che pervadono e trasformano lo spazio alludendo ad un eccentrico “superdecor” tessile assai articolato che, mettendo in gioco il dialogo tra oggetto e superficie, innesca ulteriori rapporti dialettici tra rigidità e malleabilità, tra controllo e imprevedibilità, tra durevolezza e temporaneità, scaturiti dagli oggetti e dai materiali utilizzati.