Le MEMORIES di RENATO SCIOLAN
MEMORIES, un viaggio pregno di passione nelle forme e nei colori di RENATO SCIOLAN
Fino al 28 giugno, nella Sala Dei Templari del Comune di Molfetta, è possibile visitare la personale dell’artista Renato Sciolan, dal titolo 'Memories', viaggio denso di passione nelle forme e nei colori.
La totale familiarità che le sue opere hanno con la vita quotidiana è ciò che subito colpisce gli occhi.
Le opere di Renato Sciolan appaiono familiari perché sembrano "prelevate" direttamente dai nostri ricordi: le figure si stagliano in primo piano, quasi balzando fuori dalla tela, e sono descritte da tratti precisi ed essenziali, eppure, al tempo stesso, risultano cariche di particolari talmente ricchi di dettagli da assumere una dimensione plastica, in cui il colore gioca un ruolo di essenziale importanza.
È facile osservare queste tele, perché il rimando alle immagini già presenti nel ricordo collettivo è direttamente percepibile.
I protagonisti osservano i propri pensieri, contemplano l’orizzonte, giocano, ballano, suonano, si guardano l’un l’altro, dilatando il tempo con le proprie azioni. In brevi parole, l’artista cattura quell’istante labile e indefinito per mezzo del quale questi elementi mostrano chiaramente di “essere” nella realtà.
Un’eleganza fatta di bianchi candidi, striati di luce, circondati da colori che vanno dai pastello ai toni più accesi, questi i sono i modi di porsi.
Le linee morbide, sfumate o precise, conducono il fruitore nella descrizione di una scena di vita che palesemente si mostra nella sua chiarezza. Il suo è un trasporto emotivo che pone sul candore della tela, che si anima di luce, egli è in grado di saper descrivere nelle sue opere una scena al tempo stesso di vita e di sogno, che assume i toni del mondo immaginario e di quello reale. La gente e la sua storia, rileggerla e studiarla per capirne i valori e andare avanti con orizzonti sempre più aperti e costruttivi, analizzarla nei suoi aspetti contemporanei, affinché i frutti di un patrimonio antico e delle memorie non si vanifichino in un presente che, molto spesso, sfugge di mano, mentre si guarda al passato o si punta al futuro.
Artista di grande sensibilità, Sciolan colpisce dunque con umana semplicità.
Nato a Bari, nel 1950, dove attualmente vive e lavora. Discende da una delle più antiche famiglie circensi, ancora dodicenne si affiancò al mondo dell’arte studiando e sperimentando tecniche pittoriche e scultoriche, che si resero fondamentali per il prosieguo del proprio operato. Renato Sciolan non ha frequentato l’Istituto d’Arte, né ha conseguito titoli accademici e tanto meno ha frequentato studi di professionisti del campo artistico a cui attribuire la propria formazione artistica.
Egli ha avuto la perseveranza, giorno dopo giorno, ora dopo ora, di battersi, soffrire, lavorare con ritmo febbrile per cercare, scoprire, anticipare una verità che potesse diventare poesia. Nella sua pittura, le forme vengono disegnate dal colore, con vibrazioni di luce che testimoniano, una maturazione conquistata attraverso l’esercizio. Sensibilità, atmosfera, solarità: questi i mezzi di cui si giova per dare alle sue opere un valore di apparizione, di scoperta, di sensibilità “plein-air” sentito con il vero slancio creativo e significativo, in un abbandono romantico che è tenerezza, poesia delineata in termini impressionistici.
Fino al 28 giugno, nella Sala Dei Templari del Comune di Molfetta, è possibile visitare la personale dell’artista Renato Sciolan, dal titolo 'Memories', viaggio denso di passione nelle forme e nei colori.
La totale familiarità che le sue opere hanno con la vita quotidiana è ciò che subito colpisce gli occhi.
Le opere di Renato Sciolan appaiono familiari perché sembrano "prelevate" direttamente dai nostri ricordi: le figure si stagliano in primo piano, quasi balzando fuori dalla tela, e sono descritte da tratti precisi ed essenziali, eppure, al tempo stesso, risultano cariche di particolari talmente ricchi di dettagli da assumere una dimensione plastica, in cui il colore gioca un ruolo di essenziale importanza.
È facile osservare queste tele, perché il rimando alle immagini già presenti nel ricordo collettivo è direttamente percepibile.
I protagonisti osservano i propri pensieri, contemplano l’orizzonte, giocano, ballano, suonano, si guardano l’un l’altro, dilatando il tempo con le proprie azioni. In brevi parole, l’artista cattura quell’istante labile e indefinito per mezzo del quale questi elementi mostrano chiaramente di “essere” nella realtà.
Un’eleganza fatta di bianchi candidi, striati di luce, circondati da colori che vanno dai pastello ai toni più accesi, questi i sono i modi di porsi.
Le linee morbide, sfumate o precise, conducono il fruitore nella descrizione di una scena di vita che palesemente si mostra nella sua chiarezza. Il suo è un trasporto emotivo che pone sul candore della tela, che si anima di luce, egli è in grado di saper descrivere nelle sue opere una scena al tempo stesso di vita e di sogno, che assume i toni del mondo immaginario e di quello reale. La gente e la sua storia, rileggerla e studiarla per capirne i valori e andare avanti con orizzonti sempre più aperti e costruttivi, analizzarla nei suoi aspetti contemporanei, affinché i frutti di un patrimonio antico e delle memorie non si vanifichino in un presente che, molto spesso, sfugge di mano, mentre si guarda al passato o si punta al futuro.
Artista di grande sensibilità, Sciolan colpisce dunque con umana semplicità.
Nato a Bari, nel 1950, dove attualmente vive e lavora. Discende da una delle più antiche famiglie circensi, ancora dodicenne si affiancò al mondo dell’arte studiando e sperimentando tecniche pittoriche e scultoriche, che si resero fondamentali per il prosieguo del proprio operato. Renato Sciolan non ha frequentato l’Istituto d’Arte, né ha conseguito titoli accademici e tanto meno ha frequentato studi di professionisti del campo artistico a cui attribuire la propria formazione artistica.
Egli ha avuto la perseveranza, giorno dopo giorno, ora dopo ora, di battersi, soffrire, lavorare con ritmo febbrile per cercare, scoprire, anticipare una verità che potesse diventare poesia. Nella sua pittura, le forme vengono disegnate dal colore, con vibrazioni di luce che testimoniano, una maturazione conquistata attraverso l’esercizio. Sensibilità, atmosfera, solarità: questi i mezzi di cui si giova per dare alle sue opere un valore di apparizione, di scoperta, di sensibilità “plein-air” sentito con il vero slancio creativo e significativo, in un abbandono romantico che è tenerezza, poesia delineata in termini impressionistici.