Mostre d'arte che danno all'occhio in ottobre
Victoria Cano presenta i vent'anni della sua ricerca pittorica
L'impatto che l'energia e il passaggio dell'uomo lasciana nella continua trasformazione della natura. Questo il filo rosso che lega le opere di Victoria Cano, asrtista spagnola nata ad Alcala' La Real nel 1957 e che esporra' nel chiostro dell'ex convento di San Pietro in Montorio a Roma, i dipinti che rappresentano 20 anni di investigazione e riflessione artistica. In 'El poder de la huella. Metafora de la Enargia' ('Il potere dell'impronta. Metafora dell'energia') la Cano presentera' anche un omaggio alle vittime del terremoto dell'Aquila che ha drammaticamente colpito l'Abruzzo nell'aprile del 2009. Dai suoi lavori emergono i concetti della permanenza nel tempo, dell'immutabilita', ma anche dell'urto e del contrasto energetico e vitale tra l'uomo e le sue creazioni artificiali e l'ambiente naturale circostante. Trittici, polittici, proiezioni audivisive racconteranno questa riflessione artistica. La mostra, inaugurata stasera dall'assessore alla Cultura del Comune di Roma Umberto Croppi, durera' fino al 7 novembre.
Van Gogh al Vittoriano di Roma
Grande successo di pubblico per il primo week end di apertura dells mostra 'Vincent van Gogh. Campagna senza tempo - Citta' moderna'. La quale rimarra' visitabile, presso il complesso del Vittoriano di Roma, fino al prossimo 6 febbraio. Sono stati piu' di 15mila i visitatori che, dallo scorso venerdi' fino alla giornata di ieri, hanno ammirato gli oltre 70 capolavori tra dipinti, acquarelli e opere su carta del maestro olandese e le circa 40 opere dei grandi artisti che gli furono di ispirazione: Millet, Pissarro, Ce'zanne, Gauguin e Seurat. Il Vittoriano ha riportato a Roma, dopo 22 anni, il genio assoluto di Vincent van Gogh, che ha lasciato un segno indelebile nella storia dell'arte e nell'immaginario collettivo dell'uomo moderno. Il percorso scientifico dell'esposizione analizza per la prima volta le due inclinazioni contraddittorie che spesso guidarono il pittore nella scelta dei soggetti dei suoi dipinti: il suo amore per la campagna, come ambiente fisso e immutabile, e il suo legame con la citta', centro della vita moderna e del suo rapido movimento. Prestigiosi musei internazionali unitamente ad importanti gallerie e collezioni private hanno sostenuto questo straordinario progetto, che vede il prestito di opere di altissima qualita'.
Le opere di 24 artisti celebrano i 100 anni della Rivoluzione Messicana
A 200 anni dall'inizio della lotta per l'Indipendenza messicana e a 100 anni da quello della rivoluzione, l'Ambasciata del Messico, in collaboraxione con l'Istituto Cervantes di Roma, presenta la mostra 'Stampe messicane dagli Archivi Kyron: 1972-2004' dal 13 ottobre al 5 novembre 2010. La collettiva si compone di una collezione di 82 opere fra litografie e serigrafie, realizzate fra il 1972 ed il 2004 da 24 artisti del calibro di Francisco Toledo, Rufino Tamayo e Rau'l Anguiano ed e' gia' stata presentata in Egitto, India e Francia.
Il Laboratorio Kyron ha diffuso l'opera di gran parte degli artisti visuali che lavoravano in Messico in un periodo di grandi trasformazioni, quando si concludeva il ciclo del nazionalismo ed iniziava un'apertura al mondo e ad altre espressioni e linguaggi. Specializzato in stampe litografiche, incisioni su metallo e serigrafie, il laboratorio ha avuto fra i principali meriti quello di aver incentivato opere di artisti di grande talento, contribuendo al rinnovamento e tutela di tali tecniche.
Nel percorso museale si possono notare tre tappe: 'Postrivoluzione' che comprende opere mature di alcuni fra i pilastri dell'arte messicana, come Rufino Tamayo, Rau'l Anguiano e Francisco Zu'ñiga, 'Generazione di Rottura' i cui componenti si sono opposti al muralismo ed alla pittura di stampo nazionalista come Francisco Toledo, Rodolfo Nieto e Jose' Luis Cuevas e 'Postmodernismo' in cui spicca il neomessicanismo che rielabora i simboli e le figure nazionali come Luci'a Maya, di fondamentale importanza nel recupero dell'iconografia di Frida Khalo, Maximinio Javier, Alejandro Colunga, Alfredo Castañeda e Mario Marti'n del Campo. L'appuntamento e' nella sala Cervantes a Piazza Navona.
Le ultime da adnkronos su garbata concessione
L'impatto che l'energia e il passaggio dell'uomo lasciana nella continua trasformazione della natura. Questo il filo rosso che lega le opere di Victoria Cano, asrtista spagnola nata ad Alcala' La Real nel 1957 e che esporra' nel chiostro dell'ex convento di San Pietro in Montorio a Roma, i dipinti che rappresentano 20 anni di investigazione e riflessione artistica. In 'El poder de la huella. Metafora de la Enargia' ('Il potere dell'impronta. Metafora dell'energia') la Cano presentera' anche un omaggio alle vittime del terremoto dell'Aquila che ha drammaticamente colpito l'Abruzzo nell'aprile del 2009. Dai suoi lavori emergono i concetti della permanenza nel tempo, dell'immutabilita', ma anche dell'urto e del contrasto energetico e vitale tra l'uomo e le sue creazioni artificiali e l'ambiente naturale circostante. Trittici, polittici, proiezioni audivisive racconteranno questa riflessione artistica. La mostra, inaugurata stasera dall'assessore alla Cultura del Comune di Roma Umberto Croppi, durera' fino al 7 novembre.
Van Gogh al Vittoriano di Roma
Grande successo di pubblico per il primo week end di apertura dells mostra 'Vincent van Gogh. Campagna senza tempo - Citta' moderna'. La quale rimarra' visitabile, presso il complesso del Vittoriano di Roma, fino al prossimo 6 febbraio. Sono stati piu' di 15mila i visitatori che, dallo scorso venerdi' fino alla giornata di ieri, hanno ammirato gli oltre 70 capolavori tra dipinti, acquarelli e opere su carta del maestro olandese e le circa 40 opere dei grandi artisti che gli furono di ispirazione: Millet, Pissarro, Ce'zanne, Gauguin e Seurat. Il Vittoriano ha riportato a Roma, dopo 22 anni, il genio assoluto di Vincent van Gogh, che ha lasciato un segno indelebile nella storia dell'arte e nell'immaginario collettivo dell'uomo moderno. Il percorso scientifico dell'esposizione analizza per la prima volta le due inclinazioni contraddittorie che spesso guidarono il pittore nella scelta dei soggetti dei suoi dipinti: il suo amore per la campagna, come ambiente fisso e immutabile, e il suo legame con la citta', centro della vita moderna e del suo rapido movimento. Prestigiosi musei internazionali unitamente ad importanti gallerie e collezioni private hanno sostenuto questo straordinario progetto, che vede il prestito di opere di altissima qualita'.
Le opere di 24 artisti celebrano i 100 anni della Rivoluzione Messicana
A 200 anni dall'inizio della lotta per l'Indipendenza messicana e a 100 anni da quello della rivoluzione, l'Ambasciata del Messico, in collaboraxione con l'Istituto Cervantes di Roma, presenta la mostra 'Stampe messicane dagli Archivi Kyron: 1972-2004' dal 13 ottobre al 5 novembre 2010. La collettiva si compone di una collezione di 82 opere fra litografie e serigrafie, realizzate fra il 1972 ed il 2004 da 24 artisti del calibro di Francisco Toledo, Rufino Tamayo e Rau'l Anguiano ed e' gia' stata presentata in Egitto, India e Francia.
Il Laboratorio Kyron ha diffuso l'opera di gran parte degli artisti visuali che lavoravano in Messico in un periodo di grandi trasformazioni, quando si concludeva il ciclo del nazionalismo ed iniziava un'apertura al mondo e ad altre espressioni e linguaggi. Specializzato in stampe litografiche, incisioni su metallo e serigrafie, il laboratorio ha avuto fra i principali meriti quello di aver incentivato opere di artisti di grande talento, contribuendo al rinnovamento e tutela di tali tecniche.
Nel percorso museale si possono notare tre tappe: 'Postrivoluzione' che comprende opere mature di alcuni fra i pilastri dell'arte messicana, come Rufino Tamayo, Rau'l Anguiano e Francisco Zu'ñiga, 'Generazione di Rottura' i cui componenti si sono opposti al muralismo ed alla pittura di stampo nazionalista come Francisco Toledo, Rodolfo Nieto e Jose' Luis Cuevas e 'Postmodernismo' in cui spicca il neomessicanismo che rielabora i simboli e le figure nazionali come Luci'a Maya, di fondamentale importanza nel recupero dell'iconografia di Frida Khalo, Maximinio Javier, Alejandro Colunga, Alfredo Castañeda e Mario Marti'n del Campo. L'appuntamento e' nella sala Cervantes a Piazza Navona.
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