ESPLORAZIONI - Sculture e disegni di viaggio di Friederike Oeser
"ESPLORAZIONI - Sculture e disegni di viaggio di Friederike Oeser" è il titolo della mostra che sabato 21 gennaio alle ore 17.30 inaugura la Galleria ZetaEffe (via Maggio, 47rosso, Firenze). Visibile fino al 25 febbraio 2017
Scrive Paola Facchina : "Gli esploratori amano considerare le emozioni come strumenti conoscitivi, sono aperti al nuovo per entrare in luoghi non dettati solamente dalla fascinazione di paesi ignoti, di nuovi spazi geografici, ma anche interiori. Le sculture e i disegni di viaggio dell’artista tedesca Friederike Oeser nascono da esplorazioni: sono itinerari di emozioni, di incontri con persone e oggetti, forme e idee, colori e suoni. Sono le voci dei passanti, le loro parole, ma anche le iscrizioni in lingue diverse ad entrare nelle sue opere. Nello spazio di un foglio si stratificano così voci e pensieri. “Scrivo per percorrermi. Dipingere, comporre, scrivere: percorrermi. E’ lì l’avventura di essere in vita” scriveva il poeta Henri Michaux.
Friederike Oeser si sposta in continuazione per seguire la sua arte, è un’artista itinerante che in ogni viaggio è alla ricerca di una corrispondenza intima tra l’atmosfera di certi luoghi e lo spazio bianco di un foglio; esplora quello che in musica si chiama accordo musicale, che diviene nella sua opera una sorta di accordo cromatico, con masse di colore armoniosamente disposte. Come di una sinfonia non ci preoccupiamo di cogliere ogni singola nota, né di trovare una qualsiasi dipendenza diretta dalla natura, così, sia nei disegni che nelle sculture, troviamo il senso del segno, del volume e del colore che non rimandano ad altro fuori da sé, sono forme astratte per uno sguardo che rende visibile ciò che visibile non è, esplorazioni interiori che si mescolano ai frammenti del mondo.
Con la sua forza espressiva e con il solo uso delle cere ad olio la mano traccia, crea e raccoglie forme in cui la Oeser vede la propria evoluzione e libertà fino a renderli tridimensionali. Le sue opere si caratterizzano per variazioni di colori tracciate senza possibilità di correzione, in gran parte immaginate senza mai coprire per esteso il foglio, lasciando “passare l’aria” negli spazi bianchi, usando il disegno come forma di conoscenza e stendendo colori che prorompono e invadono il foglio come tramonti accesi."