ARTE ITINERANTE è Camilla Rossi con RITMICAMENTE
Ad Ostuni , presso lo spazio espositivo estivo della "Galleria Orizzonti Arte" di Bari , la curatrice Gabriella Damiani presenterà la mostra "Ritmicamente" dell'artista bresciana Camilla Rossi. La mostra , che rappresenta il XIII nonchè penultimo ciclo della rassegna "Arte Itinerante", sarà inaugurata alle ore 21,30 e potrà essere visitata fino al 20 settembre.
Dalla recensione del critico Anna Lisa Ghirardi : “Le ritmiche sono femminili - dice Camilla Rossi – ma tutto è partito dall’opera Ritmico che è maschile, statico….”“L’origine delle ritmiche a dire il vero a me appare naturale, direi genetica; non esiste infatti il femminile senza che all’origine non ci sia stato il maschile e l’universo ovviamente; come del resto non esistono maschile o femminile autonomi; tanto che, i due generi, sebbene siano entità distinte, portano con se anche parte dell’altro emisfero….”“Nel linguaggio della Rossi troviamo quindi simboli archetipi di universali polarità complementari: femminile e maschile, bianco e nero, nonché caos e ordine. Nella sua opera tra l’altro, il bianco ed il nero non sono utilizzati esclusivamente nella dicotomia della loro purezza, ma, in quanto parti di un tutt’uno, anche in una gamma di grigi generata dalla loro unione: bianchi sporcati da velature di nero-grigio, neri con tracce di bianco e con trasparenze di candidi superfici. L’ascolto della musica è per Camilla una necessità percettiva per comporre le sue opere grafico-pittoriche; non si tratta però di una trascrizione di suoni provenienti esclusivamente dall’esterno, quanto piuttosto di un atto cognitivo….l’artista riscrive pertanto la sua composizione su una sorta di pentagramma pittorico, sostituendo caratteri alle note. Sono i caratteri che lei stessa ha inventato e che ha già utilizzato nel suo linguaggio artistico….”
Dalla recensione del critico Anna Lisa Ghirardi : “Le ritmiche sono femminili - dice Camilla Rossi – ma tutto è partito dall’opera Ritmico che è maschile, statico….”“L’origine delle ritmiche a dire il vero a me appare naturale, direi genetica; non esiste infatti il femminile senza che all’origine non ci sia stato il maschile e l’universo ovviamente; come del resto non esistono maschile o femminile autonomi; tanto che, i due generi, sebbene siano entità distinte, portano con se anche parte dell’altro emisfero….”“Nel linguaggio della Rossi troviamo quindi simboli archetipi di universali polarità complementari: femminile e maschile, bianco e nero, nonché caos e ordine. Nella sua opera tra l’altro, il bianco ed il nero non sono utilizzati esclusivamente nella dicotomia della loro purezza, ma, in quanto parti di un tutt’uno, anche in una gamma di grigi generata dalla loro unione: bianchi sporcati da velature di nero-grigio, neri con tracce di bianco e con trasparenze di candidi superfici. L’ascolto della musica è per Camilla una necessità percettiva per comporre le sue opere grafico-pittoriche; non si tratta però di una trascrizione di suoni provenienti esclusivamente dall’esterno, quanto piuttosto di un atto cognitivo….l’artista riscrive pertanto la sua composizione su una sorta di pentagramma pittorico, sostituendo caratteri alle note. Sono i caratteri che lei stessa ha inventato e che ha già utilizzato nel suo linguaggio artistico….”
