LUMINARIA ESSAY di Flavio Favelli dal 14 Luglio all'ex Convento dei Frati Francescani Neri di Specchia
Flavio Favelli sviluppa la sua pratica artistica attraverso il rapporto intimo e personale che instaura con gli oggetti, le immagini e i mobili che raccoglie incessantemente nei mercatini e dai robivecchi in giro per l’Italia. Monta, smonta, taglia costruisce strutture di ogni genere, dando vita ad un universo estetico carico di bellezza malinconica e di poesia.
Luminaria Essay (Saggio sulle luminarie) ha come tema le luminarie, il decoro tipico delle feste patronali pugliesi, che diventa nelle mani di Favelli una materia prima aperta a molteplici manipolazioni trasformandone completamente il significato.
La mostra, si articola in due spazi carichi di storia, diversi e al contempo complementari: Palazzo Risolo e l’antico Convento dei Francescani, dove l’artista ha sviluppato nuove installazioni scultoreesite-specific.
La mostra, si articola in due spazi carichi di storia, diversi e al contempo complementari: Palazzo Risolo e l’antico Convento dei Francescani, dove l’artista ha sviluppato nuove installazioni scultoreesite-specific.
Le opere dell’artista entrano in un dialogo costruttivo con l’austera e magniloquente architettura dell’anticoConvento dei Frati Francescani Neri valorizzandone i dettagli e la loro fisicità, trasformandosi in suggestive presenze. La riappropriazione delle luminarie qui non ha nulla di filologico, ma al contrario è istintiva e personale; essa crea delle architetture temporanee all’apparenza fragili in cui la luce e gli elementi strutturali delle vecchie luminarie sembrano trasformarsi in pizzi e merletti, stucchi sospesi che attraverso il bianco e il nero parlano di gioia e di lutto.
A Palazzo Risolo invece incontriamo parte di una vecchia cassa armonica, una struttura a forma di tempietto, usata dalle bande di paese nelle piazze, per amplificare la loro musica. Gigantesca e silenziosa come prigioniera dell’architettura tace nascosta dagli sguardi della festa. Il misterioso silenzio di questa installazione, carico di emotività personale sembra lentamente trasportarci in un tempo lontano. Come spesso nel suo lavoro, Flavio Favelli dimostra una spiccata capacità di estrapolare dalla storia collettiva sollecitazioni in grado di innescare un processo di riflessione sul ruolo sociale dell’artista contemporaneo. Le sue sculture dimostrano come attraverso il passato si possa capire il presente.
A Palazzo Risolo invece incontriamo parte di una vecchia cassa armonica, una struttura a forma di tempietto, usata dalle bande di paese nelle piazze, per amplificare la loro musica. Gigantesca e silenziosa come prigioniera dell’architettura tace nascosta dagli sguardi della festa. Il misterioso silenzio di questa installazione, carico di emotività personale sembra lentamente trasportarci in un tempo lontano. Come spesso nel suo lavoro, Flavio Favelli dimostra una spiccata capacità di estrapolare dalla storia collettiva sollecitazioni in grado di innescare un processo di riflessione sul ruolo sociale dell’artista contemporaneo. Le sue sculture dimostrano come attraverso il passato si possa capire il presente.
Nelle parole dell’artista:“Le luminarie con la loro struttura in legno dipinta di bianco e i disegni delle lampadine mi hanno sempre affascinato, sia formalmente che per l’ampio immaginario che evoca il loro utilizzo. Il mio intento è stato quello di costruire un'intera mostra su questo materiale; una mostra finalizzata a sviluppare nuove possibilità di forme e nuovi significati. Ho utilizzato quindi la struttura delle vecchie luminarie come materiale per nuove opere capaci di raccontare il territorio e il paesaggio.”
FLAVIO FAVELLI (1967) vive e lavora a Samoggia-Savigno (BO) è un artista italiano le cui opere sono presenti in collezioni pubbliche e private di tutto il mondo tra cui: il Museo MAXXI di Roma, la Collezione Zabludowicz a Londra, la Collezione Elgiz a Istanbul, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino, la Fondazione Furla a Bologna, La Maison Rouge Fondation A. De Galbert a Parigi, la Collezione La Gaia a Cuneo, e il Museo Arte Contemporanea di Villa Croce a Genova. Le sue installazioni sono state presentate in numerose mostre internazionali tra cui nel 2003 alla 50° Biennale di Venezia, nel 2008 alla Quadriennale di Roma, nel 2010 nella mostraItalics, Palazzo Grassi, Venezia e MCA, Chicago, nel 2011 al MACRO Roma e nel 2012 all'11° Biennale dell'Avana, Cuba.
FLAVIO FAVELLI (1967) vive e lavora a Samoggia-Savigno (BO) è un artista italiano le cui opere sono presenti in collezioni pubbliche e private di tutto il mondo tra cui: il Museo MAXXI di Roma, la Collezione Zabludowicz a Londra, la Collezione Elgiz a Istanbul, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino, la Fondazione Furla a Bologna, La Maison Rouge Fondation A. De Galbert a Parigi, la Collezione La Gaia a Cuneo, e il Museo Arte Contemporanea di Villa Croce a Genova. Le sue installazioni sono state presentate in numerose mostre internazionali tra cui nel 2003 alla 50° Biennale di Venezia, nel 2008 alla Quadriennale di Roma, nel 2010 nella mostraItalics, Palazzo Grassi, Venezia e MCA, Chicago, nel 2011 al MACRO Roma e nel 2012 all'11° Biennale dell'Avana, Cuba.