La collezione Giuseppe Verzocchi a Palazzo Romagnoli di Forlì

Quando parliamo d'ARTE, parliamo sempre di "bellezza"...mi si smentisca, se vi riesce, osservando le splendide pitture della collezione Giuseppe Verzocchi, esposte in via definitiva da domenica scorsa al piano terra del restaurato Palazzo Romagnoli a Forlì.

Campigli, Cantatore, Carrà, Casorati, Cassinari, De Chirico, Guidi, Guttuso, Maccari, Migneco, Rosai, Moreni, Saetti, Sassu, Sironi, Soffici, Turcato, Vedova...per citare solo alcuni degli autori - di altissimo livello che hanno scritto la Storia dell'Arte nel secolo scorso - delle 71 opere che costituiscono la collezione Verzocchi, esposte a suo tempo alla Biennale di Venezia.

La storia di questa collezione si intreccia con quella personale del proprio mecenate, Giuseppe Verzocchi, imprenditore forlivese che ebbe, a partire dal 1948 l'idea di costituirla affidando agli artisti l'incarico a produrre un'opera sul tema "Il Lavoro", condizionandone la realizzazione con le dimensioni (tutte le opere misurano cm 90 X 70) e con l'inserimento nel dipinto -anche in ridotta grandezza - di "un mattoncino", logo della sua azienda (Verzocchi produceva maattoni refrattari, n.d.r.).

"Ho lavorato e lavoro con tenacia, con amore e frenesia ed è appunto per riconoscenza verso il lavoro, che è sempre stata la mia raagione di vita, che ho invitato alcuni pittori a trattare questo argomento nel loro linguaggio". Argomentò con queste parole, Verzocchi,  il perchè della sua decisione...e non finì lì : nel 1961, esattamente il Primo Maggio, donò quella sua importante e significativa collezione sul tema del lavoro alla Pinacoteca civica forlivese e che ora è possibile ammirare nella sua interezza. Ne vale la pena.




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