MARSIA
Presentazione del numero zero della nuova rivista letteraria “Marsia” edita da Progedit, lunedì 12 luglio, alle ore 18,00, nella libreria Gagliano di Bari (viale della Repubblica 76). Nell'occasione si terrà la tavola rotonda “Poesia, editoria e riviste letterarie in Puglia” a cui partecipano i critici Giovanni Dotoli, Daniele Maria Pegorari e Ferdinando Pappalardo, il direttore responsabile di “Marsia” Salvatore Francesco Lattarulo, la caporedattrice Anita Piscazzi e l’editore Gino Dato.
Che cosa è “Marsia”? Si chiama “Marsia” la rivista di poesia a tema che deve il suo titolo al mito del satiro omonimo che osò sfidare Apollo in una gara di canto. Piffero contro cetra: uno strumento povero e grezzo contro la sublime icona della poesia. Alla fine il dio simbolo della gloria letteraria condannò l’avversario sconfitto ad essere scuoiato vivo. La figura ribelle di Marsia incarna la lotta contro l’istituzione ufficiale. Di qui il carattere militante della rivista, che apre però anche al mondo accademico nella consapevolezza che un discorso autentico sulla poesia azzera le barriere del corporativismo intellettuale e gli steccati alzati dalle conventicole culturali. Nella direzione di non tracciare alcuna linea di confine rema anche la scelta di evitare di restringere il campo al Mezzogiorno, dal quale, non dimentichiamolo, la rivista è stata pensata. Perché Marsia ? ”Marsia” è il titolo di una rivista uscita a Roma nel 1957 e spentasi nel giro di un paio di anni. Al periodico collaborarono, tra gli altri, Giudici, Cassieri, Zanzotto, Solmi, Bertolucci e Sereni. A mezzo secolo di distanza si è deciso di far rivivere il nome di una testata gloriosa, oggetto di una sorta di congiura del silenzio da parte dei repertori e dei manuali tradizionali. In fondo le riviste non muoiono mai: sono come i fiumi carsici, che rimasti a lungo sotto traccia tornano a sgorgare con acque rinnovate. Ebbene, una rivista di poesia perché l’iniezione di reale per paradosso può arrivarci solo dal pensare e scrivere in termini poetici. La poesia come metodo euristico di approccio al reale, ma anche come terapia contro la tabuizzazione dei sentimenti. Ma tra le ragioni che hanno indotto il comitato redazionale a progettare una rivista ce n’è anche una editoriale. Che “Marsia” possa diventare, nelle ma ni di chi l’ha pensata e vuole svilupparla, uno strumento di richiamo e coagulo.
Il primo numero di “Marsia” è dedicato al tema della città. La prima sezione, dal nome “scorticamenti”, mette a nudo gli scenari urbani presenti nella letteratura tedesca tra Otto e Novecento (Maddalena Fumagalli), le memorie parigine di Giovanni Dotoli, le città mentali e reali vissute dal poeta Gregorio Scalise, e, in uno schema circolare, la Berlino post Muro (Michele Tortorici). Segue un’intervista a Giuseppe Goffredo, autore di un poemetto in versi su Bagdad. Quindi un set di liriche ispirate al motivo della città (“controversi”), recensioni (“scaffale”) e una rubrica d’arte (“graffiti”) in cui si dà conto di un’installazione di due performer pugliesi su un’ideale metropoli popolata solo da uccelli.
Il comitato di direzione è costituito da Gino Dato (direttore editoriale: gino.dato@progedit.com) – editore –, Salvatore Francesco Lattarulo (direttore responsabile: safralat@libero.it) – docente di lettere e giornalista – e Anita Piscazzi (caporedattore: glinka73@hotmail.com) – docente di lettere e poetessa. Della rosa dei collaboratori fanno parte: Maddalena Fumagalli (Università di Roma), Giovanni Dotoli (Università di Bari), Gregorio Scalise (Accademia di Belle Arti di Bologna).
Progedit - Progedit editoriali srl
Via De Cesare n. 15 - 70122 Bari
www.progedit.com
Che cosa è “Marsia”? Si chiama “Marsia” la rivista di poesia a tema che deve il suo titolo al mito del satiro omonimo che osò sfidare Apollo in una gara di canto. Piffero contro cetra: uno strumento povero e grezzo contro la sublime icona della poesia. Alla fine il dio simbolo della gloria letteraria condannò l’avversario sconfitto ad essere scuoiato vivo. La figura ribelle di Marsia incarna la lotta contro l’istituzione ufficiale. Di qui il carattere militante della rivista, che apre però anche al mondo accademico nella consapevolezza che un discorso autentico sulla poesia azzera le barriere del corporativismo intellettuale e gli steccati alzati dalle conventicole culturali. Nella direzione di non tracciare alcuna linea di confine rema anche la scelta di evitare di restringere il campo al Mezzogiorno, dal quale, non dimentichiamolo, la rivista è stata pensata. Perché Marsia ? ”Marsia” è il titolo di una rivista uscita a Roma nel 1957 e spentasi nel giro di un paio di anni. Al periodico collaborarono, tra gli altri, Giudici, Cassieri, Zanzotto, Solmi, Bertolucci e Sereni. A mezzo secolo di distanza si è deciso di far rivivere il nome di una testata gloriosa, oggetto di una sorta di congiura del silenzio da parte dei repertori e dei manuali tradizionali. In fondo le riviste non muoiono mai: sono come i fiumi carsici, che rimasti a lungo sotto traccia tornano a sgorgare con acque rinnovate. Ebbene, una rivista di poesia perché l’iniezione di reale per paradosso può arrivarci solo dal pensare e scrivere in termini poetici. La poesia come metodo euristico di approccio al reale, ma anche come terapia contro la tabuizzazione dei sentimenti. Ma tra le ragioni che hanno indotto il comitato redazionale a progettare una rivista ce n’è anche una editoriale. Che “Marsia” possa diventare, nelle ma ni di chi l’ha pensata e vuole svilupparla, uno strumento di richiamo e coagulo.
Il primo numero di “Marsia” è dedicato al tema della città. La prima sezione, dal nome “scorticamenti”, mette a nudo gli scenari urbani presenti nella letteratura tedesca tra Otto e Novecento (Maddalena Fumagalli), le memorie parigine di Giovanni Dotoli, le città mentali e reali vissute dal poeta Gregorio Scalise, e, in uno schema circolare, la Berlino post Muro (Michele Tortorici). Segue un’intervista a Giuseppe Goffredo, autore di un poemetto in versi su Bagdad. Quindi un set di liriche ispirate al motivo della città (“controversi”), recensioni (“scaffale”) e una rubrica d’arte (“graffiti”) in cui si dà conto di un’installazione di due performer pugliesi su un’ideale metropoli popolata solo da uccelli.
Il comitato di direzione è costituito da Gino Dato (direttore editoriale: gino.dato@progedit.com) – editore –, Salvatore Francesco Lattarulo (direttore responsabile: safralat@libero.it) – docente di lettere e giornalista – e Anita Piscazzi (caporedattore: glinka73@hotmail.com) – docente di lettere e poetessa. Della rosa dei collaboratori fanno parte: Maddalena Fumagalli (Università di Roma), Giovanni Dotoli (Università di Bari), Gregorio Scalise (Accademia di Belle Arti di Bologna).
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