BARI/PORTO - Proiezioni Mediterranee di Bernard Plossu e Cosmo Laera

Bernard Plossu, uno dei più grandi fotografi francesi svela il porto di Bari in un libro -  “BARI/PORTO . Proiezioni Mediterranee” (Edizioni Magenes) - realizzato insieme al pugliese Cosmo Laera . Il volume sarà presentato sabato 28 aprile 2012, alle ore 18.00, presso il Terminal Crociere del Porto di Bari alla presenza delle autorità istituzionali e degli autori.
Il lavoro è composto da 192 pagine e 150 immagini tra bianco/nero e colore ed è impreziosito dai testi di Pino Aprile, Donatello Bellomo, Enrica Simonetti e Nicolò Carnimeo della fondazione Vedetta sul Mediterraneo che insieme All’Autorità portuale del Levante è stata la promotrice dell’iniziativa.

Dopo aver gettato il proprio sguardo da Est a Ovest, dall’India alla California, Bernard Plossu si è dedicato al Mediterraneo fotografando le più importanti realtà portuali: Marsiglia, Almeria, Palermo, Barcelona. E adesso Bari.
 
“Non c’è esemplificazione più calzante nel rapporto tra Bari e il suo mare che la foto di Bernard Plossu di una sposa nella penombra di una strada cittadina, non sappiamo dove vada, se stia cercando qualcuno, se le nozze ci siano già state o lo sposo sia fuggito. Quella immagine esprime un desiderio, una aspirazione, ma è anche il simbolo di una identità profonda. E’ così il rapporto con il mare, a volte si cerca persino di negarlo, più spesso lo si dimentica, ma trova sempre la maniera di riaffiorare nella parte più intima del nostro essere baresi. Era questa intimità che cercavamo. Per questo con il progetto Photomediterranea abbiamo scelto Bernard Plossu, per la sua visione profonda, disincantata, discreta, perché potesse restituirci un patrimonio già nostro, di cui non abbiamo consapevolezza. Così è il porto di Bari, una zona negata allo sguardo dei più dove batte il cuore pulsante della città, il suo destino, la proiezione di un Mediterraneo che pare sfumare all’orizzonte come il molo Sant’Antonio nella folgorante immagine introduttiva di Cosmo Laera. Egli è stato il direttore artistico del progetto, non solo ha affiancato il fotografo francese in questa impresa, ma fornito il suo prezioso contributo, insieme a Pino Aprile, Donatello Bellomo ed Enrica Simonetti. In questo mare, nel nostro mare, non resta che specchiarsi”. - dall'introduzione di Nicolò Carnimeo 
BERNARD PLOSSU, 67 anni, è uno dei più grandi fotografi francesi viventi. Nato in Vietnam nel 1945, ha studiato a Parigi. Il suo debutto dietro la macchina fotografica è iniziato prestissimo, a tredici anni, durante un viaggio nel deserto del Sahara. Nel 1965 ha partecipato alla sua prima importante spedizione, in Messico, per fotografare la giungla della regione del Chiapas. I suoi impegni si infittiscono con i reportages sulla California, gli indiani Maya, sul West e il Middle West americano e sul Nevada. Così come il grande lavoro sull’India, realizzato nel 1970, che da il “la” a uno dei leit motiv delle immagini di Plossu, le sequenze “surbanalistes”. Come ogni grande fotografo, Plossu privilegia il viaggio alla staticità. Torna in Africa per un portfolio a colori sul Niger. Nel 1987, in collaborazione con l’Istituto di Cultura Francese di Napoli, realizza un servizio fotografico alle Stromboli.
 Sono oltre cento i volumi di fotografia firmati da Plossu, molti dei quali commissionatigli da governi centrali e da amministrazioni pubbliche, come Siviglia, Marsiglia, Torino, Milano. In web circa 300 mila link rimandano all’opera di Bernard Plossu, già ospite di una personale alla Vedetta sul Mediterraneo nel 2010.

COSMO LAERA, vive tra Alberobello e Milano, fotografo, insegna fotografia all’Accademia di Belle Arti di Brera; nel corso degli anni ha alternato alla sua carriera di autore la realizzazione di importanti eventi legati alla fotografia tra cui: Alberobello Fotografia e Fotografia in Puglia, Mediterranea 2005, Premio Internazionale BARIPhotoCamera 2006; Basilico Bari 2007; Oltre la Pietra 2008. Corigliano Calabro Fotografia, e dal 2009 è direttore del settore fotografico della Vedetta sul Mediterraneo a Giovinazzo (BA).

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