Dieci opere d'arte
Facoltà Teologica di Graz
22 novembre 2017 - marzo 2018
Inaugurazione mercoledì 22 novembre 2017 ore 17,00
ZEHN WERKE
KUNST HEILT MEDIZIN
Omaggio a Hermann Nitsch
R. Boero L. Cariello E. Cella V. Corsini G. Cattani M. Dell'Angelo C. Desgranges H. Egger E. Habicher A.Ievolella R. Invernizzi M. Kaufmann T. Lange V. Manzi I. Ringe H. Sheehan I. Sossella M.Wallenstall-Schoenberg
A cura di A. B. Del Guercio, I. Guanzini, I. Terracciano
Sedi espositive:
Il progetto espositivo “Dieci opere d'arte”- " dal fare dell'arte" è nato dall’iniziativa di Isabella Guanzini Professore Ordinario di Teologia Fondamentale con valore di approfondimento in campo artistico delle relazioni affrontate dal Convegno “Mensch-Medizin-Begegnung” promosso dalle Facoltà di Medicina e di Teologia dell’Università di Graz in collaborazione con Andrea B. Del Guercio e Ida Terracciano Docenti dell'Accademia di Belle Arti di Brera Milano.
Il percorso espositivo si sviluppa all'interno della Facoltà Teologica interagendo con i diversi spazi didattici e di studio e permettendo agli studenti e ai docenti una frequentazione attiva lungo l'arco di un semestre. Gli artisti invitati hanno interagito con le questioni tematiche affrontate dal Convegno e le opere installate affrontano, con carattere indipendente, con opere e installazioni site specific le diverse problematiche e i temi tanto essenziali nella cultura della vita.
Il modello “bio-psico-sociale” che ha avuto nella Medical University di Graz un riferimento sperimentale nell’approccio olistico al tema della cura, rappresenta una questione fondamentale nella visione dell’uomo, apre a riflessioni teologiche e morali, suggerisce questioni ontologiche connesse al senso della vita e della morte.
Così il dolore e la spiritualità, la questione del fine vita e della morte, la visione dell’uomo a partire dalla visione antropologica francescana, le sfide future in medicina e i processi di cura, rappresentano alcuni degli aspetti oggetto d’indagine e diventano nelle ricerche degli artisti, non solo soggetti e temi, archetipi, sistemi, miti, metafore.., ma soprattutto la possibilità di dar forma a intuizioni, a slanci e a nuove prospettive di senso secondo la prerogativa propria dell’arte, quella di estendere le conoscenze oltre i confini delle discipline.
L'articolazione dei linguaggi e delle tecniche dell'arte contemporanea, l'azione creativa, condotta direttamente negli spazi universitari e in concomitanza con la vita che in essi si volge, contrassegna la vitalità problematica dell'evento.
In continuità si pone una Collezione di opere in grado di segnalare la dimensione fisica dello spazio e della luce, quale agente di invecchiamento e di disgregazione della materia, ma anche entità rivelatrice e di riscatto della condizione di finitezza e di impotenza umana rispetto al dolore e alla morte; opere che affrontano l'esperienza della germinazione e dello sviluppo biologico inteso come processo relazionabile alla materia organica, dipinti che ne osservano e ne analizzano la natura policroma, immagini che operano per stratificazione e sedimentazione, ma anche elaborati iconografici attenti all’incessante vitalità delle cellule che sottendono alla vita, che costituiscono l’autoriparazione dell’esistente o la sua distruzione, cosi come la dimensione del gesto vitale che aggredisce interrogando la materia, che si scompone declinando per frammenti l’esperienza psichica.
Temi e problematiche che trovano relazione e si inseriscono nel territorio culturale austriaco, contrassegnato da una cultura espressiva che ha incubato nell’Espressionismo di E. Schiele e O. Kokoschka le urgenze di forme ammalate, deformate dalla tensione tra l’interiorità umana e il rapporto con il mondo esterno; un processo che attraverso l’Azionismo viennese di H. Nitsch, A. Rainer, R. Schwarzkogler, ha conclamato negli anni '60 la violenta centralità del linguaggio del corpo, per esplorare le aree di confine tra dimensioni fisiche e psichiche.