I legni e le chianche di Manlio Chieppa

Mostra personale di pittura dell' artista barese Manlio Chieppa presso l'ex Palazzo delle Poste, con il Patrocinio dell'Università degli Studi "Aldo Moro", della Regione Puglia, Provincia e Comune di Bari. Fino al 12 giugno 2012.

"Ginepro" - Tecnica mista e legno cm. 110X110 dell'artista
Manlio Chieppa
A cinquant'anni dalla dalla prima mostra “personale” (aprile 1962) del pittore barese Manlio Chieppa – considerato fra gli artisti più rappresentativi nelle Arti Visive contemporanee – l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”  ha voluto sottolinearne l’evento, ospitando una sua esposizione di opere inedite, realizzate nell’ultimo triennio. L' iniziativa costituisce l’occasione per un incontro-confronto dialettico con l’artista e le sue ricerche: la lettura di una indagine che riassume le ragioni e le emozioni di un impegno umano e sociale – che ha trovato da sempre la” terra di Puglia” protagonista unica – di un racconto intuitivo ed esaltante. Per quei significati, che nei recenti lavori, assumono connotazioni evolutive di particolare interesse, attraverso un paesaggio che si dispiega in “luoghi” solitari e vegetazioni spontanee del territorio: tra le gravine della Murgia, le lame scoscese, gli ipogei di chiese e trappeti, la macchia mediterranea, con un corteggio floristico arbustivo d’intrico, dove la Natura si presenta in tutta la sua selvatica e aspra unicità, scendendo sino agli arenili di un mare di cobalto. E poi quei suoi tronchi d’ulivo squarciati e quei grovigli di tralci di vigneti, trasposti nell’esasperata timbricità di un “segno”, incisivo nel rendere uniche le sue visioni.

L’originalità espressiva ancor più rimarchevole, s’avvale infatti – in questi lavori inediti – del recupero di “materiali poveri”: come tavolacci di legni o chianche di calcare. Entrambi grezzi e ruvidi. Nodosi, innervati e pregni di salsedine i primi, ritrovati fra le dune costiere, fra residui di cantieri di barche o fasciame di botti in lamie dirute. Mentre le selci sbrecciate e maculate di licheni e terriccio, trasudano i muschi di cave e l’acre fumo di fornaci abbandonate. Reperti scelti e segnati dal tempo, che l’artista esamina e rigira, adatta ed assembla in un tutt’uno ai dipinti in tecniche miste, nella fusione di compenetrazioni tra rapporto tattile e iconografia temporale. Così le ultime “stele” litiche, nel richiamo di culture primitive, le cui rappresentazioni naturalistiche, s’ergono a monito, a fronte di un ambiente che va subendo aggressioni e disvellamenti incontrollati.

Un catalogo a colori con un accattivante testo introduttivo del giornalista-scrittore Pino Aprile, riporta uno scritto del Prorettore prof. Augusto Garuccio, varie testimonianze critico-letterarie e numerose immagini a documentare i lavori esposti.

La mostra "I legni e le chianche" che comprende una quarantina di pezzi, nonché alcuni “fogli” inediti di xilografie epocali e calcografie é allestita nella Salone Circolare del prestigioso ex Palazzo delle Poste di Bari e potrà essere visitata fino al 12 giugno  2012

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