Julian Schnabel al Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno
Sino al 23 giugno 2013 al Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno sarà possibile visitare una importante mostra personale di Julian Schnabel con 14 grandi capolavori dell’ artista in gran parte mai esposti in Italia.
Julian Schnabel, che è l’ artista americano più famoso sulla scena internazionale sia per la produzione pittorica che per quella cinematografica, vive e lavora a New York. Esponente di rilievo di un neoespressionismo che risente delle influenze europee e anche della Transavanguardia italiana, Schnabel ha elaborato una ripresa della pittura in assoluta indipendenza tecnica e contenutistica.
In Italia ha esposto nel 1996 in una grande retrospettiva alla Galleria d' Arte Moderna di Bologna, nel 2004 alla Galleria Cardi & Co di Milano e nel 2007 in due grandi mostre personali a Roma e Milano, dove si presenta alla conferenza stampa di apertura in pigiama di seta, divenuta la sua cifra stilistica.
Recentemente l’artista ha tenuto una grande personale nella sede di Los Angeles della Galleria Gagosian.
La mostra al Centro Italiano Arte Contemporanea di questo celebre artista, curata e presentata in catalogo da Italo Tomassoni, si propone come una irripetibile occasione per la conoscenza della pittura contemporanea internazionale.
In Italia ha esposto nel 1996 in una grande retrospettiva alla Galleria d' Arte Moderna di Bologna, nel 2004 alla Galleria Cardi & Co di Milano e nel 2007 in due grandi mostre personali a Roma e Milano, dove si presenta alla conferenza stampa di apertura in pigiama di seta, divenuta la sua cifra stilistica.
Recentemente l’artista ha tenuto una grande personale nella sede di Los Angeles della Galleria Gagosian.
La mostra al Centro Italiano Arte Contemporanea di questo celebre artista, curata e presentata in catalogo da Italo Tomassoni, si propone come una irripetibile occasione per la conoscenza della pittura contemporanea internazionale.
Sono esposti quattordici lavori di grandi dimensioni che esemplificano il lavoro dell'artista dal 1985 sino al 2008: otto opere appartengono al grande gallerista Gian Enzo Sperone, che conosce profondamente Schnabel, suo vicino di casa a New York e così lo descrive: "Con Julian Schnabel, che ho conosciuto parecchio tempo fa in un ascensore di West Broadway che portava da Leo Castelli, ho incominciato un discorso che non si è ancora esaurito. Strano parecchio, perché la grande parte egli artisti che ho esposto, amato e sostenuto, non li vedo più...La persona è debordante per energia e stazza, non si sottrae al dialogo, anzi lo esige, non elude e richiede molta attenzione...Come pittore, Julian ha una capacità d'intonazione fuori dal normale, con slanci e finezze talvolta in controcanto con il resto, magari cupo, del quadro: mai retorico...Il quadro, alla fine, incombente o sbilenco che sia, funziona sempre e mantiene negli anni il forte slancio che ne ha caratterizzato la genesi: una freschezza impressionante...La sua pittura picchia duro, su telacce d' accatto, formati vertiginosi, colore non steso, ma spalmato con le mani. Scritte insolenti, a volte ovvie a volte fulminanti, mai tremolanti" (dal volume Julian Schnabel Dipinti 1976-2007, Skira).
Gli altri sei lavori, sempre di grandi dimensioni, appartengono a un collezionista milanese che ha accettato di prestare le sue opere al CIAC per completare il percorso della mostra. Tre opere sono state esposte a Roma a Palazzo Venezia nella mostra del 2007, le tre altre non sono mai state esposte.
Tra questi sei lavori l'opera-capolavoro JMB realizzata dopo il tragico suicidio dell'amico Basquiat, esposta una sola volta a Toronto e richiesta a New York per la fine dell'anno, che rappresenta, scrive Italo Tomassoni - "il culmine del suo linguaggio e della sua accorata testimonianza. Emozione, visionarietà, passione ed evocazione potente e tragica. La tensione spirituale dell’artista si misura in quest’opera trasfigurando il ricordo con il tragico quotidiano che trova nella tela un memoriale d’oltretomba che trascorre incessante dal qui all’altrove".
Una occasione dunque unica per apprezzare la potenza poetica e cromatica di un grande artista sempre alla ricerca di nuovi stimoli e suggestioni da riportare nelle sue opere grandiose, che hanno segnato in modo indelebile l'arte contemporanea internazionale degli ultimi cinquant'anni.
Informazioni CIAC:
Via del Campanile, 13 – Foligno, tel. 0742 357035 – 3404040625
www.centroitalianoartecontemporanea.com
Apertura e orari mostra: Venerdì, Sabato e Domenica 10.00-13.00 – 15.30-19.00
Ingresso gratuito
Gli altri sei lavori, sempre di grandi dimensioni, appartengono a un collezionista milanese che ha accettato di prestare le sue opere al CIAC per completare il percorso della mostra. Tre opere sono state esposte a Roma a Palazzo Venezia nella mostra del 2007, le tre altre non sono mai state esposte.
Tra questi sei lavori l'opera-capolavoro JMB realizzata dopo il tragico suicidio dell'amico Basquiat, esposta una sola volta a Toronto e richiesta a New York per la fine dell'anno, che rappresenta, scrive Italo Tomassoni - "il culmine del suo linguaggio e della sua accorata testimonianza. Emozione, visionarietà, passione ed evocazione potente e tragica. La tensione spirituale dell’artista si misura in quest’opera trasfigurando il ricordo con il tragico quotidiano che trova nella tela un memoriale d’oltretomba che trascorre incessante dal qui all’altrove".
Una occasione dunque unica per apprezzare la potenza poetica e cromatica di un grande artista sempre alla ricerca di nuovi stimoli e suggestioni da riportare nelle sue opere grandiose, che hanno segnato in modo indelebile l'arte contemporanea internazionale degli ultimi cinquant'anni.
Informazioni CIAC:
Via del Campanile, 13 – Foligno, tel. 0742 357035 – 3404040625
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Apertura e orari mostra: Venerdì, Sabato e Domenica 10.00-13.00 – 15.30-19.00
Ingresso gratuito