La Valigia dell’Emigrante

Da venerdì 4 a venerdì 11 dicembre 2015 nelle sale del centro tricasino saranno esposti i materiali provenienti dalla collezione privata di Antonio Negro, che custodisce documenti, carteggi e importanti testimonianze storiche per far luce sul fenomeno migratorio nel Sud Italia e la figura di Franco Gelli, la cui esperienza può essere definita tra le più interessanti della scena artistica salentina negli anni Settanta. È un lavoro di ricerca ultralocale in continua ridefinizione La Valigia dell’Emigrante, un progetto espositivo itinerante in progress che per una settimana sarà ospitato il centro ex Acait di Tricase. 

La Valigia dell’Emigrante costruisce intorno alla collezione di serigrafie e collage visivi, realizzati da Gelli per la campagna elettorale di Antonio Negro - all’epoca dei fatti attivista politico e dirigente di partito in Svizzera - una linea di ricerca che combina studi biografici al lavoro d’archivio, arte contemporanea e storia sociale, flussi migratori e problematiche frontaliere al mondo dell’infanzia e della scuola, per offrire al visitatore un percorso di intima riflessione su un tema di stringente attualità attraverso un approccio interdisciplinare. Tutta la documentazione raccolta all’interno de La Valigia dell’Emigrante, un progetto coordinato da Alberto Piccinni e curato nell’archiviazione e allestimento rispettivamente da Michela Frontino e Roberta Fiorito, è stata predisposta all’interno di quattro moduli installativi che viaggiano di pari passo ad altrettanti topic tematici resi fruibili per la presenza di totem, infografiche e installazioni audio. Un prezioso patrimonio di memorie private, dunque, che diventa terreno di ripensamento collettivo e pubblico dominio grazie al lavoro di archiviazione e fruizione realizzato dalle associazioni culturali U.P.E. Matino e Zig, sostenute dal finanziamento dalla Regione Puglia ai sensi del Piano 2014 previsto dalla legge regionale 11 dicembre 2000, n. 23 “Interventi a favore dei Pugliesi nel Mondo”.


Tenendo fede all’itineranza e alla struttura leggera e aperta del bagaglio a mano, La Valigia dell’Emigrante per filosofia trasforma il suo nomadismo in occasioni di arricchimento e nuovo stimolo progettuale accogliendo testimonianze di esperti e studiosi, oltre che laboratori didattici. Alla serata inaugurale, prevista per venerdì 4 dicembre alle 18.30, segue un ricco calendario di talk e workshop realizzate in collaborazione con ricercatori indipendenti e realtà no-profit impegnate nell’ambito dell’intercultura e dei linguaggi del contemporaneo. In questo senso va letta la presenza di Gianluca Marinelli, storico dell’arte e autore della monografia “Taranto fa l’amore a senso unico” (ed. Argo), che discuterà con Antonio Negro e Roberta Fiorito delle relazioni tra arte e politica negli anni Settanta aprendo un focus sulle attività della cooperativa Punto Zero di Taranto lunedì 7 dicembre alle 18.30. Il talk è preceduto domenica 6 dicembre dall’appuntamento con Michela Frontino di Album di Famiglia che alle 18.30 prenderà la parola su “La valorizzazione degli archivi privati archivi nel mondo contemporaneo”. Mercoledì 9 e giovedì 10 dicembre prende avvio il laboratorio “Il territorio raccontato dagli emigranti”, un percorso che mischia rappresentazione e autorappresentazione del territorio realizzato da ex migranti e cittadini di seconda generazione condotto da Maria Beatrice Leone. In chiusura, venerdì 11, sarà presentato il progetto della dottoressa Marina Gabrieli dedicato al Turismo delle radici, ovvero all’esperienza turistica di chi vuole visitare il paese di origine dei propri parenti. I laboratori e i talk sono promossi in collaborazione con ARTcore Gallery, Meditinere Servizi Turistici ed EcoSoundMap.


Informazioni:
La mostra è visitabile tutti i pomeriggi dalle 17 alle 21.
Tutti i laboratori sono gratuiti.
È possibile prenotarsi scrivendo a progettovaligiaemigrante@gmail.com.
blog: http://progettovaligiaemigrante.tumblr.com/
cell: +39 328.7421988

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