Oltre il CONFINE con Alberto Zamboni
"CONFINE", Mostra personale dell'artista Alberto Zamboni presso la Galleria VV8artecontemporanea a Reggio Emilia dal 2 al 31 ottobre 2010.
Un nuovo progetto espositivo dedicato alle ultime ricerche pittoriche del noto artista bolognese verrà presentato dalla Galleria VV8artecontemporanea di Reggio Emilia,dal 2 al 31 ottobre 2
Una decina di dipinti ad olio su tela che muovono al Confine tra luce ed ombra, dove «le storie sanno di noir» e «la nebbia che tutto copre e nasconde si confonde con il fumo della pipa di Maigret». Come prosegue però Lea Mattarella, giornalista e critico d'arte del quotidiano La Repubblica, le sagome scure, che ricorrono in molte opere, più che sulle tracce di un assassino «sembrano emergere dal buio per incamminarsi con un andamento lento verso la luce che verrà e che Zamboni suggerisce con riflessi, aperture improvvise, con la luminosità di una luna che non si vede mai ma taglia una fetta di buio per lasciarsi appena immaginare».
Un universo liquido nel quale si sciolgono paesaggi lunari e periferie urbane, percorsi da una figura umana che si muove leggera e silenziosa nella notte, suggerendoci l'incipit di una storia sempre nuova.
Alberto Zamboni è nato a Bologna nel 1971 dove vive e lavora. Dopo il Liceo Artistico, frequenta l’Accademia di Belle Arti dove si diploma.
“La mia pittura nasce dall'idea di viaggio, una scoperta che si svela attraverso le luci e l'ombra, compie a volte rapidi sguardi su cose, figure e soggetti vari che vivono tutte intorno e finiscono in un contesto atmosferico, senza tempo." Predilige sempre un aspetto monocromatico della pittura. Tutto quello che è rappresentato viene da una memoria interiore, immagini prima nate nella mente poi sviluppate sulla tela senza l'ausilio di nessun apparato tecnico-fotografico. Le ultime figure rappresentate e nominate "figure dalla polvere" derivano da una idea di corrosione del tempo, una corrosione calda, desertica e vicina ai caldi miraggi di Saint Exupery nella sua polverosa Cittadella. Il paesaggio dunque è per lui come una quinta teatrale dove può succedere tutto e nulla e lui, il pittore, è il coreografo che descrive al danzatore/viandante come muoversi nella nebbia, ed affrontare il viaggio. Così si costruiscono le sue visioni pittoriche, rappresentazioni confuse ma pur sempre evocative, dove il silenzio e la luce fioca sono protagonisti assoluti dell’itinerario
immaginario
Un'altra immagine è quella delle figure che si affacciano all'acqua, alla ricerca di un'anima remota esistente ma nascosta e a volte ritrovabile in qualche acquitrino in fondo ad un vecchio bosco - l'uomo che affacciandosi all'acqua cercava se stesso - “l'ora della strada” sono piccole immagini intime di percorsi notturni, strade buie svelate in alcuni punti da fonti di luce, tra quella luce a volte passano rapidamente figure dirette ad appuntamenti irreali. “I viaggi di Zambeccari” rappresentano lo scorrere di un lento passaggio su territori ignoti.” In una sua recente intervista l’artista dichiara come siano state figure di riferimento i libri di Simenon, le musiche di Astor Piazzola, le canzoni di Paolo Conte e tra i pittori i grandi della tradizione romantica da Böcklin a Turner, ma anche Rothko e il Sironi delle illustrazioni. Quale migliore miscela di emozione e mistero per evocare viaggi in terre lontane…inoltre l’artista rivela come i primi quadri negli anni di studio all’Accademia di Bologna ebbero come soggetto le illustrazioni dei diari cinquecenteschi di Antonio Pigafetta, dove il viaggiatore vicentino descriveva paesaggi incredibili con uomini straordinari e uccelli fantastici.
Tra le prime esposizioni ricordiamo quella del Centro di documentazione Giorgio Moranti, Grizzana Morandi (BO), immagini da Monte sole e nel 1996 "Notturni", Galleria espositiva Arena del Sole, Bologna, alle quali seguiranno le personali " Dipinti " Rocca di Montecchio , la personale del 1997 alla Rocca dei Bentivoglio Bazzano " Variazioni sull’ombra " Torre di Santo Stefano Molinella (BO) " Notturni " del 1998 Ass. Culturale Italo-Francese Bologna, " Alem os Nocturnos ", Galeria Municipal de Montemor o Novo, Portugal e la Collettiva " Sulla pittura, artisti italiani sotto i 40 anni " a Palazzo Sarcinelli, Conegliano veneto poi " Viaggio " Museo d’arte contemporanea G.Bargellini, spazio ospiti, Pieve di Cento(BO) per iniziare poi una vivace collaborazione che prosegue ancora oggi con le gallerie Carzaniga + Ueker di Basilea e Il Segno di Roma, dove terrà diverse personali. Recente è la partecipazione alla " Biennale del Muro dipinto di Dozza ", dove Zamboni ha realizzato un Dirigibile dei suoi " Viaggi di Zambeccari" di grandi dimensioni.
Di lui hanno scritto Alberto Zanchetta, Beatrice Buscaroli, Carlo Lucarelli, Marilena Pasquali, Franco Basile, e altri.
La mostra, che verrà inaugurata sabato 2 ottobre alle ore 18.00 in presenza dell'artista, sarà visitabile fino al 31 ottobre 2010, da mercoledì a venerdì ore 17.30-19.30, sabato ore 10.00-12.30 e 16.00-19.30. Indirizzo
Via Emilia S. Stefano, 14
Reggio Emilia
VV8artecontemporanea
La Galleria aderisce alla sesta edizione della Giornata del Contemporaneo promossa da Amaci, Associazione Musei d'Arte Contemporanea Italiani.
Un nuovo progetto espositivo dedicato alle ultime ricerche pittoriche del noto artista bolognese verrà presentato dalla Galleria VV8artecontemporanea di Reggio Emilia,dal 2 al 31 ottobre 2
Una decina di dipinti ad olio su tela che muovono al Confine tra luce ed ombra, dove «le storie sanno di noir» e «la nebbia che tutto copre e nasconde si confonde con il fumo della pipa di Maigret». Come prosegue però Lea Mattarella, giornalista e critico d'arte del quotidiano La Repubblica, le sagome scure, che ricorrono in molte opere, più che sulle tracce di un assassino «sembrano emergere dal buio per incamminarsi con un andamento lento verso la luce che verrà e che Zamboni suggerisce con riflessi, aperture improvvise, con la luminosità di una luna che non si vede mai ma taglia una fetta di buio per lasciarsi appena immaginare».
Un universo liquido nel quale si sciolgono paesaggi lunari e periferie urbane, percorsi da una figura umana che si muove leggera e silenziosa nella notte, suggerendoci l'incipit di una storia sempre nuova.
Alberto Zamboni è nato a Bologna nel 1971 dove vive e lavora. Dopo il Liceo Artistico, frequenta l’Accademia di Belle Arti dove si diploma.
“La mia pittura nasce dall'idea di viaggio, una scoperta che si svela attraverso le luci e l'ombra, compie a volte rapidi sguardi su cose, figure e soggetti vari che vivono tutte intorno e finiscono in un contesto atmosferico, senza tempo." Predilige sempre un aspetto monocromatico della pittura. Tutto quello che è rappresentato viene da una memoria interiore, immagini prima nate nella mente poi sviluppate sulla tela senza l'ausilio di nessun apparato tecnico-fotografico. Le ultime figure rappresentate e nominate "figure dalla polvere" derivano da una idea di corrosione del tempo, una corrosione calda, desertica e vicina ai caldi miraggi di Saint Exupery nella sua polverosa Cittadella. Il paesaggio dunque è per lui come una quinta teatrale dove può succedere tutto e nulla e lui, il pittore, è il coreografo che descrive al danzatore/viandante come muoversi nella nebbia, ed affrontare il viaggio. Così si costruiscono le sue visioni pittoriche, rappresentazioni confuse ma pur sempre evocative, dove il silenzio e la luce fioca sono protagonisti assoluti dell’itinerario
immaginario
Un'altra immagine è quella delle figure che si affacciano all'acqua, alla ricerca di un'anima remota esistente ma nascosta e a volte ritrovabile in qualche acquitrino in fondo ad un vecchio bosco - l'uomo che affacciandosi all'acqua cercava se stesso - “l'ora della strada” sono piccole immagini intime di percorsi notturni, strade buie svelate in alcuni punti da fonti di luce, tra quella luce a volte passano rapidamente figure dirette ad appuntamenti irreali. “I viaggi di Zambeccari” rappresentano lo scorrere di un lento passaggio su territori ignoti.” In una sua recente intervista l’artista dichiara come siano state figure di riferimento i libri di Simenon, le musiche di Astor Piazzola, le canzoni di Paolo Conte e tra i pittori i grandi della tradizione romantica da Böcklin a Turner, ma anche Rothko e il Sironi delle illustrazioni. Quale migliore miscela di emozione e mistero per evocare viaggi in terre lontane…inoltre l’artista rivela come i primi quadri negli anni di studio all’Accademia di Bologna ebbero come soggetto le illustrazioni dei diari cinquecenteschi di Antonio Pigafetta, dove il viaggiatore vicentino descriveva paesaggi incredibili con uomini straordinari e uccelli fantastici.
Tra le prime esposizioni ricordiamo quella del Centro di documentazione Giorgio Moranti, Grizzana Morandi (BO), immagini da Monte sole e nel 1996 "Notturni", Galleria espositiva Arena del Sole, Bologna, alle quali seguiranno le personali " Dipinti " Rocca di Montecchio , la personale del 1997 alla Rocca dei Bentivoglio Bazzano " Variazioni sull’ombra " Torre di Santo Stefano Molinella (BO) " Notturni " del 1998 Ass. Culturale Italo-Francese Bologna, " Alem os Nocturnos ", Galeria Municipal de Montemor o Novo, Portugal e la Collettiva " Sulla pittura, artisti italiani sotto i 40 anni " a Palazzo Sarcinelli, Conegliano veneto poi " Viaggio " Museo d’arte contemporanea G.Bargellini, spazio ospiti, Pieve di Cento(BO) per iniziare poi una vivace collaborazione che prosegue ancora oggi con le gallerie Carzaniga + Ueker di Basilea e Il Segno di Roma, dove terrà diverse personali. Recente è la partecipazione alla " Biennale del Muro dipinto di Dozza ", dove Zamboni ha realizzato un Dirigibile dei suoi " Viaggi di Zambeccari" di grandi dimensioni.
Di lui hanno scritto Alberto Zanchetta, Beatrice Buscaroli, Carlo Lucarelli, Marilena Pasquali, Franco Basile, e altri.
La mostra, che verrà inaugurata sabato 2 ottobre alle ore 18.00 in presenza dell'artista, sarà visitabile fino al 31 ottobre 2010, da mercoledì a venerdì ore 17.30-19.30, sabato ore 10.00-12.30 e 16.00-19.30. Indirizzo
Via Emilia S. Stefano, 14
Reggio Emilia
VV8artecontemporanea
La Galleria aderisce alla sesta edizione della Giornata del Contemporaneo promossa da Amaci, Associazione Musei d'Arte Contemporanea Italiani.