Nicola Andreace, un artista nella storia. Perchè “Gli uomini passano ma le opere rimangono”.
Un personale giudizio critico di José Von Roy Dalì sull’arte di Nicola Andreace è stato pubblicato sul numero di gennaio-febbraio della rivista "Effetto Arte" diretta da Paolo Levi (all’interno della Rubrica “Artista nella Storia”) e sul libro d’arte Artista nella storia. Il critico, affascinato dalla complessità e profondità espressiva di Andreace, ne ha analizzato la ricerca artistica in quanto linguaggio ed identità, dove il colore diventa il tramite di un'azione e il segno l'effetto di un pensiero.
Il commento critico di Dalì (”Quelle di Nicola Andreace sono opere che toccano i temi generali della filosofia in un linguaggio che diviene interpretazione di un’ analisi psicologica. Visi accattivanti ravvivati da sprazzi di luce e zone di ombra diventano simbolo ed araldi del dinamismo evolutivo del tempo. La bellezza, la libertà, l’armonia. Volti, sguardi, ma anche mani, braccia e quant’altro si rivolgono sinceri allo spettatore raccontando lui e i suoi intimi segreti. E difatti l’intento dell’artista è cercare di narrare agli altri il turbinio di emozioni umane”) nella Rivista accompagna l’opera dell’artista massafrese "Trama del tempo, Rivisitazione concettuale", 2012, T.M. su tela cm.70x100; nel libro d’arte accompagna l’opera “Alchimia visiva", 2006, ricerca, T.M. su tela cm.70x100.
Nicola Andreace, Massafra (TA)
“Trama del tempo” 2012
Ricerca T.M. su tela,
cm.70x100
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Nicola Andreace, malgrado la sua scomparsa, avvenuta il 30 aprile 2014, continua ad essere oggetto di attenzione da parte di critici e di organizzatori di eventi artistici, che si contendono le sue opere per analizzarle ed esporle in Rassegne di importanti eventi nazionali ed internazionali. Si sta realizzando ciò che Andreace soleva affermare da vivo “Gli uomini passano, le opere rimangono”. Le sue opere rimangono e parlano e ci dicono che egli ha costruito con umiltà, impegno, studio, ricerche, il suo lavoro visivo, raccontando il suo territorio, la storia e le tradizioni, celebrando i veri valori etici universali della vita (famiglia, amicizia, solidarietà, rispetto di sé, degli altri, della natura).
Pur non rigettando le conquiste delle nuove tecnologie, ha sempre messo al centro di tutto l’UOMO, con la sua dignità, la sua geniale forza creatrice, il bisogno di fede. Mescolando linee, colori, sogno e realtà, ha impaginato i suoi racconti trasmettendo le sue riflessioni con figurazioni dense di ricordi, di momenti di vita vissuta, di verità intuite attraverso il segno ed espresse con la carica del colore, toni accesi, coinvolgenti, che fanno riflettere sull’importanza dell’arte, come mezzo di comunicazione sovra culturale. Le fasi narrative, fondate su scelte concettuali, tonali, di impaginato, con un metaforico assemblaggio, svelano nuove dimensioni espressive e creative di un linguaggio pittorico, veicolo di trasmissione di emozioni e di riflessioni intimistiche.
Dati delle opere con note esplicative dell’Autore
1) Nicola Andreace, Massafra (TA) “Alchimia visiva” 2006 Ricerca, T.M. su tela cm.70x100
Gli oggetti di ieri (clessidra, penna, calamaio) e quelli di oggi , (computer, laser) raccontano l’itinerario del tempo, parlano di ricordi che risvegliano metafore , ma anche sottolineano l’importanza della donna, fonte di amore, di tenerezza, capace di dare vita in ogni tempo a una dimensione ove materia e spiritualità coesistono in maniera sublime. Massafra 2006/ Nicola Andreace
2) Nicola Andreace, Massafra (TA) “Trama del tempo” 2012 Ricerca T.M. su tela,
cm.70x100
Un insopprimibile ponte collega il presente al passato nel “continuum” della storia umana. Il cromatismo, che potenzia la comunicazione sensoriale e concettuale, dà alla composizione dinamismo, evoca ricordi, mentre la luce accentua l’atmosfera pregna di messaggi simbolici. Massafra 2012/ Nicola Andreace
Le due pubblicazioni, riviste , Effetto Arte e “Artista nella storia”, oltre ad essere inviate ai principali Musei europei, saranno con le opere di Andreace, presentate in aprile a Barcellona, al Museo europeo delle Arti, in occasione della I^ Biennale europea delle Arti.
Segnalato da Angela Resta Andreace