The Ghosts of Ellis Island... un pò come dire : A volte ritornano.

"E' ancora buio e sta piovendo... C'è qualcosa che ti voglio mostrare, qualcosa che voglio che tu tocchi. È una stanza non lontano da qui, infatti, è vicina quanto la prossima pagina. Partiamo?" 

E' con queste parole che Stephen King chiuse la prefazione al suo famosissimo "A volte ritornano", raccolta di brevi e fortunati racconti pubblicati negli anni settanta, dai quali qualvhe anno dopo il regista Tom McLoughlin trasse l'idea per l'altrettanto fortunato omonimo film.

A volte ritornano...potrebbe essere partito da ciò, da queste parole "Unframed - Ellis Island", il progetto artistico* per mantenere viva la memoria di Ellis Island, realizzato dal graffitaro (ma non solo) JR** , del quale fra pochi giorni uscirà anche un volume (ma solo in lingua inglese) dal titolo "The Ghosts of Ellis Island" (Art Spiegelman, il celebre autore della graphic novel Maus, ha collaborato al libro realizzando una serie di disegni inediti).

Ellis Island  è stato il punto di ingresso in America per milioni di immigrati provenienti da ogni parte del mondo, luogo estremamente simbolico - la "porta" degli Stati Uniti per 12 milioni di immigrati, dal 1892 al 1954. La presenza di queste persone, che tanto hanno contribuito a plasmare la moderna identità americana, può ancora essere percepita negli edifici di Ellis Island anche dopo oltre 60 anni di abbandono. 

JR ha rivisitato gli archivi di Ellis Island e ha creato straordinarie installazioni all’interno dell’ex ospedale dell’isola, luogo estrememente significativo di quel posto: Fra quelle mura, un decimo di quei dodici milioni di individui, ha vissuto; qualche migliaio ha finito di vivere e qualche centinaio, vi è nato. Oltre a tuuti coloro che vi hanno lavorato, come medici, infermieri ed inservienti.

Il volume sarà sicuramente ben fatto e varrà quei 29 euro che ci chiederanno, però, le installazioni...quelle sì che sarebbe veramente interessante poterle vedere, poterle...annusare...toccare...attraversarle. Non so se a voi sia mai capitato di entrare in luoghi abbandonati da decenni e decenni, e che un tempo hanno segnato le persone che ivi "abitavano" (in senso lato) con sofferenza e in alcuni casi con la morte... Non è "piacevole". La sensazione che si prova è fondamentalmente angosciante. "Senti" di attraversare il tempo, la Storia...o parte di essi.E se sono stati luoghi di morte, quella sensazione di cui prima si accentua...facendoti sentire un profanatore...e la voglia di fuggire in punta di piedi ti prende...non per paura, per rispetto.
Ecco, io penso che JR col suo "Unframed - Ellis Island" abbia ridato vita a quei morti, ed insieme la dignità. E a noi la possibilità di vederli ri-vissuti, quei luoghi, da chi un tempo lì aveva vissuti con sofferenza.

Qui potete "visitare"  Unframed - Ellis Island

*Unframed è un progetto in itinere e in continua evoluzione a cura di JR che usa le immagini di fotografi famosi o anonimi e immagini d'archivio, interpretate e (intro) messe fuori dal loro contesto, a seconda del luogo, quartiere o città in cui realizza.

** JR (le due lettere potrebbero essere le iniziali del suo nome ma non è certo neppure questo) è uno street artist (il termine gli sta probabilmente un pò...stretto) che nelgi ultimi quindici anni s'è visto conteso da musei e collezionisti di tutto il mondo (ha esposto al Tate e alla Biennale di Venezia e, in questi giorni, ad Hong Kong una importante restrospettiva lo vede protagonista).
Definirlo "writer" in effetti è riduttivo (non me ne voglia Banksy...che ha il merito di averlo "segnalato" alla Lazarides Gallery quando il nostro aveva appena 23 anni) : "Il mio lavoro mette insieme fotografia, collage e...persone. Le mie origini sono nel mondo dei writer e nella di loro filosofia, a differenza però che non abbandono nei luoghi aperti qualcosa con il mio nome, ma fotografie, fotografie di persone. E, nel caso di Ellis Island, persone che in quel luogo hanno vissuto. E i loro ritratti ora sono lì, quasi a ritrovare il tempo perduto...".
JR ha realizzato da poco un film/fiction (in fase di montaggio) con De Niro, sul tema dell'immigrazione, mettendo in parallelo storie vere legate a Ellis Island e storie vere legate all'oggi (giudicheremo, quando lo vedremo).

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