Flavia D’Alessandro - Spot – five minutes of advertising
S’inaugura sabato 3 marzo “Spot – five minutes of advertising”, la mostra d’arte contemporanea dedicata al settore alimentare a cura dell’artista italo - venezuelana Flavia D’Alessandro.
-ori.jpg)
Da qui nasce Spot - Five minutes of advertising , la mostra itinerante di arte fotografica, pittura e installazione a cura dell’artista italo – venezuelana Flavia D’Alessandro. Selezionato dal Laboratorio Urbano Bollenti Spiriti di Bitonto (in provincia di Bari) nell’ambito del bando di concorso “Dieci artisti X Dieci mesi”, il progetto artistico - che s’inaugura con la prima tappa sabato 3 marzo alle 19,30 presso le Officine Culturali di Bitonto - espone opere di soggetti ispirati al settore alimentare (food & drinks).
Nello specifico, la rassegna si suddivide in due sezioni principali: una fotografica che comprende otto scatti su un’ironica rappresentazione di pubblicità occulta - su prodotti alimentari come pasta, carne, o frutta reclamizzati con corpi semi nudi - che si rifà a immagini di riviste ‘patinate’; una di pittura che presenta 14 dipinti - di cui due dittici -, realizzati con interventi ad acrilico su tela e rilievi, raffiguranti drink famosi di grandi marchi presi a modello per la loro immediata riconoscibilità - come la classica bottiglia del Pampero o il raffinato bicchiere del cocktail Martini con oliva (famoso perché prediletto dall’agente 007). Infine, è l’installazione “Isnot spot paint” a completare l’esposizione con tappi di bottiglie riciclati e incollati su tela.
Un chiaro riferimento, questo, a “Spot Paint” dell’artista inglese Damien Hirst.
La modalità artistica adottata da D’Alessandro vede mescolare, nella realizzazione di “Spot - five minutes of advertising”, la Pop Art - nota proprio per la sfrontata mercificazione -, l’uso ossessivo del linguaggio pubblicitario - utilizzato per fini smaccatamente consumistici e che attinge per i propri soggetti dall'universo del quotidiano - con l’arte di Giorgio Morandi, che per le sue essenziali nature morte e in particolare le famose ‘bottiglie’, ha tratto ispirazione, anch’egli, da oggetti comuni.