L'utopia gioiosa di Roberto Russo a Borgo Cardigliano di Specchia dal 30 agosto al 30 ottobre 2012

“Casualità accidentale e intuizione estetica supportano il lavoro recente di Roberto Russo, realizzando una coincidenza immediata e tipicamente informale tra Kunstwollen e fare artistico; un linguaggio informale che indica in modo pregnante lo stilema suo, un linguaggio che spesso è divenuto un depositario di nuovi alfabeti, di segni inventati, tanto da rimandare a Capogrossi, a Luciano Lattanzi, ad Arturo Vermi, e altri che in ambito del segno e del gesto si sono cimentati. Roberto Russo è portatore di una violenta intensità lirica con i suoi grafemi, che diventano anche l'emblematismo magico misterico di una corporalità delle forme, che si ricompongono in una più scoperta sintassi figurale, in una espressività corsiva, in un più ampio spiegamento compositivo e strutturale d'immagine anche in senso contenutistico, su uno spazio a più dimensioni, psicologico e fisico, e che si compenetrano anche nella giocata variabilità della stesura cromatica. E' chiaro il tema dell'impronta, di questa formulazione morfologica ottenuta comprimendo una matrice intrisa di colore sulla superficie della carta o della tela, e in tutto vive la traccia del ritmo stesso della vita, le pause e le riprese dell'esperienza; un flusso del tempo che è allo stesso tempio struttura della coscienza e percezione della vita che diviene”. - Carlo Franza

Nuovo atlante delle arti” è il progetto-festival appositamente ideato per Borgo Cardigliano nel Salento, già nel centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia. Esso vive nobilmente sulle arti che riprogrammano il mondo, si campiona ad essere uno spettacolare archivio decentralizzato ove le diverse discipline si nutrono di arte-mondo, mira a rappresentare come si abita la cultura globale, ovvero l’altramodernità, che altro non è che una sorta di costellazione, una specie di arcipelago di singoli mondi e singoli artisti le cui isole interconnesse non costituiscono un continente unico di pensiero, ma lo specchio di un’arte postproduttiva e frontaliera, mobile, ipermoderna, ipertesa, ipercolta, mente e cuore, ma anche progetto e destino della comunicazione estetica. E’ con questo progetto, ideato e diretto dall’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza, intellettuale di piano internazionale, che si vuole indicare e sorreggere un'Europa Creativa Festival e, dunque, protagonisti e bandiere, bandendo ogni culto del transitorio per porgere a tutti il culto dell'eterno. Il terzo millennio che fa vivere i processi creativi nel clima di abitare stili e forme storicizzate, perchè il futuro è ora, fra rappresentazioni e interpretazioni, ci porta a cogliere il nuovo destino della bellezza. Con l'arte vogliamo aprire finestre sul mondo, con l'arte vogliamo aprire stagioni eroiche, con l'arte vogliamo inaugurare una nuova civiltà. Con “Nuovo atlante delle arti” si porgono sette mostre personali di sette artisti taluni giovani emergenti, altri di chiara fama (Beatrice Zapponi, Daniele Amico, Valeria Mariotti, Fiamma Zagara, Giuseppe Amadio, Marco Santolisier, Roberto Russo). 

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