La Magica evocazione di un sogno del maestro Beppe Labianca a Cassano Murge

Enkomion, rivista trimestrale di Storia Letteratura e Arte, il Comune di Cassano delle Murge, il Sindaco Maria Pia Di Medio e l’Assessore alla Cultura Pierpaola Sapienza presentano la Mostra personale d' Arte Contemporanea "Magica evocazione di un sogno" del maestro Beppe Labianca, curata da Massimo Nardi, presso la Pinacoteca Civica nel Palazzo Miani Perotti dal 15 dicembre 2012 al 31 gennaio 2013
 
La Pinacoteca Comunale nel Palazzo Miani Perotti di Cassano delle Murge, dopo il successo delle precedenti mostre, apre le porte sabato 15 dicembre 2012 al maestro Beppe Labianca ed alla sua nuova mostra “Magica evocazione di un sogno”.
Una mostra che si impone nel panorama culturale del territorio portando in scena tele e sculture, edite ed inedite, dell’artista pugliese, fra le quali ci sarà anche la riproduzione dell’ imponente opera scultorea “Centauro ferito da una stella”, già esposta all’Arsenale nella Biennale di Venezia di quest’anno.
Beppe Labianca, artista poliedrico che ha fatto dell’esistenzialismo figurativo il tratto distintivo della propria arte, è stato protagonista e dirigente, dal 1975, del centro culturale “Officina nuova”. Dopo un lungo periodo trascorso a Londra, dove la sua pittura è andata accostandosi a quella di Francis Bacon, La Bianca si è progressivamente allontanato da questo background per attingere ad una forma di esistenzialismo figurativo, la cui impostazione metafisico-simbolica si rivela soprattutto nelle ultime esperienze di arte contemporanea.
Il curatore Massimo Nardi ha parlato di “Magica Evocazione di un Sogno” come di una “rivelazione della dimensione del sogno attraverso l’evanescenza onirica delle immagini metafisiche”.
Il critico d’arte Raffaele Nigro, dopo il ritorno dell’artista dalla Biennale di Venezia 2012, lo ha definito “Assiduo ricercatore di forme espressive che vivono a confine tra pittura tradizionale e la moderna scultura, tra installazioni di gemmazione postmoderne e avanguardie novecentesche”.
Per Amalia Di Lanno, art promoter, “l’artista sente se stesso parte di un progetto più ampio, un tempo del sospeso dove tutto acquista significato, i simboli divengono chiavi di accesso, fondamentali strumenti interpretativi di cui Labianca fa uso nel comunicare l’opera oltre l’apparente concettualità”.
Gli squarci di luce che dirompono sulle tele illuminando personaggi e paesaggi, rappresentano il filo conduttore della mostra che si nutre anche delle molteplici rappresentazioni di paesaggi marittimi. Dipinti e sculture si fondono in installazioni che catturano l’osservatore in una magica dimensione.

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