Prima edizione del Premio d'Arte Quarelli 2016
Hanno partecipato 60 artisti al bando di concorso indetto dalla prima edizione del Premio d'Arte Quarelli, curato da Francesca Canfora e Daniele Ratti. Tra questi, la giuria ha selezionato i 13 finalisti che parteciperanno alla mostra tematica collettiva "Transitory People" (11 giugno-25 settembre) con sculture e installazioni open-air al parco d'Arte Quarelli di Roccaverano, nella Langa Astigiana.
La mostra inaugura sabato 11 giugno, alle ore 11. Domenica 25 settembre, in occasione del finissage, verrà proclamato il vincitore. La scultura entrerà a far parte della collezione permanente del Parco d'Arte Quarelli e all'artista verrà corrisposto un compenso di 8.000 euro.
I 13 artisti, emergenti, under 45, selezionati, sono italiani (10, tra cui 4 di Torino) e stranieri. Vu Ju Ka è vietnamita, Viktor Freso è nato a Bratislava ed è professionalmente cresciuto all'interno della scena artistica contemporanea dell'ex Cecoslovacchia, prima di esporre in Europa e in America; Atelier 37.2 è un collettivo formato da Francesca Bonesio, architetto italiano, e Nicolas Guiraud, fotografo francese.
L'artista più giovane ha 25 anni, Simone Consiglio, è allievo di Paolo Grassino all'Accademia di Belle Arti di Carrara dove sta terminando la Laurea specialistica in Scultura, dopo aver conseguito la Laurea Triennale all'Accademia di Belle Arti di Palermo con i professori Rizzuti e Giuseppe Agnello. L'artista meno giovane, invece, ha 44 anni, Egidio Iovanna, e proviene da un'antica famiglia di cavatori e scalpellini che da più generazioni si tramanda l'arte della lavorazione della pietra.
I 13 artisti sono stati selezionati dalla giuria del Premio Quarelli perché le opere e i progetti che hanno presentato hanno saputo interpretare al meglio la tematica della mostra "Transitory People - Precarious Lives", il cui tema è sempre l'essere umano, ma rappresentato in modo differente per tecnica, forma, estetica, situazione e atteggiamento.
Le varie opere, nella loro diversità, raffigurano l'eterogeneità delle culture e delle etnie che compongono il mosaico globale della razza umana. Dagli gnomi di Daniele Accossato, all'uomo che si inerpica, teso nello sforzo di scavalcare un muro, di Simone Benedetto; dalla creatura mutante "Simbionte" di Marta Fumagalli, all'"Habitat-Corpo" di Monica Sgrò. Dalle figure antropomorfe rappresentate da diversi artisti, ai corpi scomposti di una famiglia di umanoidi chiusi in casse abbandonate di Valeria Vaccaro.
Le opere e gli artisti selezionati
"Gnomi" di Daniele Accossato, "Peuple de passage" di Atelier 37.2, "The Wall" di Simone Benedetto, "Il sonno della ragione - Aracno figures" di Raimondo Castronuovo, "Sposa elefante" di Simone Consiglio, "Niemand" di Viktor Frešo, "Simbionte" di Marta Fumagalli, "Guardiani della Valle" di Egidio Iovanna, "Homo Homini" di Francesco Lupo, "Desiderio" di Demis Pascal e Simona Mosca, "Habitat-Corpo" di Monica Sgrò, "Handle with care" di Valeria Vaccaro, "Altrove" di Vu Ju Ka.
La mostra "Transitory People - Precarious Lives"
Un popolo in transito, composto da figure antropomorfe della più varia fattura, brulica in modo imprevisto le vigne, tra campi e terrazzamenti, prendendo indebitamente possesso di quella che sino a poco prima era una campagna deserta. Sculture che rappresentano sempre l'essere umano, ma in modo differente per tecnica, forma, estetica, situazione e atteggiamento: nella loro diversità rappresentano l'eterogeneità delle culture e delle etnie che compongono il mosaico globale della razza umana.
Ogni giorno si riversano nei paesi occidentalizzati migliaia di profughi e persone in cerca di un futuro migliore senza però alcuna destinazione certa, raccogliendo spesso difficoltà e indifferenza. Intrusi o semplici passanti, oppure migranti giunti sin qui per restare, i nuovi arrivati vagano senza una meta precisa e si mescolano al pubblico dei visitatori, condividendone con esso luoghi e percorsi, facendosi specchio e metafora, in questa atipica convivenza, non solo dell'abbattimento delle frontiere e del globalismo contemporaneo, ma anche di un'emergenza più che mai attuale e irrisolta.
Il Parco d'Arte Quarelli
Dalla passione per l'arte contemporanea e l'amore per le Langhe, buen retiro e luogo di residenza estiva sin dagli anni' 70, è nato quasi per gioco il Parco d'Arte Quarelli. Tanti artisti torinesi sono stati ospiti della tenuta Quarelli, lasciando così man mano traccia indelebile del loro passaggio. Con il tempo, l'arte ha iniziato a spingersi oltre le pareti di casa, per entrare a contatto diretto con la natura e diventare parte del paesaggio.
È nato così, in modo spontaneo, sviluppandosi e allargandosi sempre di più negli anni, il Parco d'Arte Quarelli, che al momento conta più di una ventina tra sculture e installazioni di grandi dimensioni, di artisti di fama o talenti emergenti. Il suo presupposto, la sua origine, deriva dall'infinito amore per il bello e dalla volontà di condivisione di quella fervida passione per l'arte contemporanea, che ha contraddistinto la vita dei suoi creatori.
Gli artisti in collezione permanente nel Parco d'Arte: Alfredo Aceto, Salvatore Astore, Ermanno Barovero, Simone Benedetto, Nazareno Biondo, Nicola Bolla, Alessandro Brighetti, Domenico Borrelli, Umberto Cavenago, Carlo D'Oria, Paolo Grassino, Enrico Iuliano, Luigi Mainolfi, Bruno Munari, Peppe Perone, Johannes Pfeiffer, Renato Sabatino, Kimitake Sato, Saverio Todaro, Adrian Tranquilli, Valeria Vaccaro, Fabio Viale.
Info: www.quarelli.it
Ufficio stampa: Simona Savoldi - Spacenomore
T: 339.6598721 - E: simona@spacenomore.com