LOOKING FOR IDENTITY?
La mostra si propone di indagare sull’alone semantico sotteso al gioco delle apparenze tradotte con le forme e gli atteggiamenti tipici degli stereotipi mediatici del magma caotico della civiltà contemporanea ingannevole e “mascherata”.
Maschere, trucco, feticismo, erotismo, animal appeal, corpi mutanti e “post organici”, ovvero le modalità espressive e formali che caratterizzano la fotografia e pittura mediale di Massimo Festi e la scultura di Niba. Tra tecniche digitali e manuali, la riflessione di questi due artisti, tra i piu’ interessanti e rappresentativi della scena artistica contemporanea, sembra oscillare tra problematiche identitarie e una sorta di nostalgia di una dimensione dionisiaca perduta intesa come ricerca di uno stato superiore di armonia con l’universo nel tentativo di accorciare le distanze fra uomo e animale, fra uomo e dio.
Maschera come segno di dissidio tra vita e forma, maschera come presenza-assenza o maschera come “archè” e “télos”, il principio e la fine di un percorso di trasformazione?
Accettazione di una maschera pirandelliana per stare al mondo nei ruoli fissi delle convenzioni oppure il bisogno di sfondare i limiti di una società sempre piu’ strutturata, controllata, artificiosa e “plastificata”, per immaginare mondi alternativi , rievocare dimensioni ancestrali, antichi culti che attraverso maschere e pelli ferine liberavano la creatività e il vitalismo dionisiaco dell’istinto e della sensualità?
Maschera come segno di decadenza o maschera come epifania di Dioniso? Nell’era del “post human” tutto può diventare possibile e anche la simulazione potrebbe diventare realtà.
Ispirati alle icone filmiche e mass mediatiche, i volti dei personaggi di Massimo Festi, rivelano occhi scrutatori e diventano immagini forti della presenza, della frontalità , di ciò “che viene incontro” ma nel contempo suggeriscono l’assoluta assenza, il binomio di realtà e illusione, di realtà e follia.
L’universo artistico di Niba è popolato di animali fetish con mascherine, di busti e corpi di donna svuotati, inorganici, talora senza volto, abbigliati con capi attillati in latex pieni di lacci e cerniere, presenze-assenze che creano un teatro di seduzione e di artificio ricco di attrazione e al tempo stesso di disagio psichico. “Tutto ciò che è profondo ama la maschera” ( F. Nietzsche)
MASSIMO FESTI, nato Ferrara ne1972, diplomato all’Accademia di Belle Arti di Bologna, è un artista multidisciplinare che spazia dalla fotografia, al video e alla performance. Ha un’intensa attività espositiva in varie gallerie e istituzioni in Italia ed Europa. Nel 2011 ha partecipato alla Biennale di Video e Fotografia Contemporanea di Alessandria.
NIBA, nata a Recanati nel 1973. Progettista e modellista di sculture e prototipi ha collaborato a progetti di realizzazioni nel settore cinematografico di maschere filmiche, protesi, effetti speciali, oggetti scenografici e make-up per film e videoclip. Le sue opere sono state esposte in molte gallerie italiane ed europee, nonchè in musei e pubblicate su riviste d’arte. Nel 2010 ha partecipato insieme ai piu’ importanti artisti internazionali dell' ultimo ventennio al prestigioso evento espositivo alla Rudolfinum Gallery e al Museo delle Arti Decorative di Praga “Decadence Now! Visions of excess” a cura di Otto M. Urban.
LUZ DEL ABYSS
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