Il Novecento in dieci opere - Per raccontare dieci opere del secolo scorso e riflettere su alcuni aspetti dell’arte di oggi.

smART polo per l’arte e Davide Ferri presentano "Il Novecento in dieci opere", una serie di incontri che nasce con l’intento di raccontare dieci opere del secolo scorso per riflettere su alcuni aspetti dell’arte di oggi. 



Il Novecento in dieci opere non è però un corso di storia dell’arte contemporanea, né il tentativo di restituire una visione esaustiva e organica del Novecento, sullo sfondo di un qualche canone. 

Il Novecento in dieci opere è piuttosto una serie di conversazioni che si svolgono alla luce di un singolo lavoro: sono ammesse divagazioni, ma durante ogni dialogo l’immagine dell’opera scelta è sempre lì, proiettata alle spalle degli astanti.

A parlare delle opere non sono necessariamente degli specialisti, ma artisti, scrittori, teorici, che intrattengono con quelle un legame affettivo o di lunga consuetudine. 

Il Novecento in dieci opere, attraverso il disvelamento di predilezioni o magari idiosincrasie o semplicemente riprendendo il filo di dialoghi interrotti, vuole provare a contraddire quella che sembra una lacuna della critica attuale: la difficoltà a parlare di singole opere (certo, ci sono delle eccezioni, la collana One Work di Afterall Books è un luminoso esempio), a favore di generiche riflessioni sulle pratiche o sulle poetiche, spesso più rassicuranti. 



Il primo appuntamento, fissato per mercoledì 4 febbraio (ore 18.45), è con il Grande Vetro raccontato da Claudio Verna in dialogo con Davide Ferri: si parlerà dell’ammirazione che un pittore può tributare a Marcel Duchamp, e di un viaggio al Museum of Art di Philadelphia (dove l’originale è conservato) di molti anni fa. 

4 febbraio - Claudio Verna
Marcel Duchamp, Grande Vetro, 1915-23

4 marzo – Riccardo Falcinelli 
Andy Wahrol, Brillo Boxes, 1964

1 aprile – Claudio Zambianchi 
Claude Monet, Le Ninfee dell’Orangerie, 1920-26

maggio – Italo Zuffi
Bruce Nauman, A Cast of the Space under My Chair, 1965-68

giugno – Luca Bertolo 
Philip Guston, The Studio, 1969

luglio – Franco Guerzoni
Luigi Ghirri, Modena, 1973

settembre – Chiara Camoni
Cosstantin Brancusi, Porta, 1914-16

ottobre – Daniele Balicco 
Alberto Burri, Cretto di Gibellina, 1989

novembre – Cecilia Canziani
Cindy Sherman, Untitled Film Stills, 1977-80 

dicembre – Pier Luigi Tazzi
Rirkrit Tiravanija, Untitled (Fear Eats the Soul), 1994

Davide Ferri (Forlì, 1974) vive a Roma ed è critico e curatore indipendente. È docente di Estetica presso l’Accademia di Belle Arti di Rimini. Ha curato diverse mostre e progetti in alcune gallerie e musei d’arte contemporanea, tra i quali, di recente, Franco Guerzoni - Nessun luogo, da nessuna parte. Viaggi randagi con Luigi Ghirri alla Triennale di Milano, La figurazione inevitabile. Una scena della pittura oggi al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato e, con Antonio Grulli, Sentimiento Nuevo. Incontri sulla nuova critica e scrittura d’arte in Italia al Museo MAMbo di Bologna.

Claudio Verna (Guardiagrele,1937). Studia a Firenze, dove si laurea e dove tiene le prime mostre di rilievo. Nel 1961 approda a Roma. Allestisce oltre cento personali in Italia e all’estero e partecipa alle Biennali di Venezia del 1970, 1978 e 1980. E’ presente in rassegne nei principali Musei internazionali. Ottiene vari riconoscimenti tra cui nel 2008 il Premio “Antonio Feltrinelli” per la pittura dall’Accademia Nazionale dei Lincei. Viene nominato Accademico nazionale di San Luca. Vive e lavora a Roma.

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