Io, Tamara Rosalia Gurwik ma per gli amici Tamara de Lempicka.

Perderemmo del tempo a cercare, in qualsiasi libro scolastico di Storia dell'Arte la pittrice polacca, appartenente alla corrente  di Art Déco, Tamara Rosalia Gurwik...e lo perderemmo pure se la cercassimo col suo fortunato pseudonimo "Tamara de Lempicka". La pittrice della trasgressione, della sensualità, del glamour...e le cui opere sono icone universalmente riconosciute, sembra "non esistere", non far parte della "storia dell'arte". 

Ma dal 19 marzo al 30 agosto 2015 potremmo godere dei suoi ritratti - e di tanto altro - in una significativa mostra a lei dedicata, a Torino, in Palazzo Chiablese, a cura di Gioia Mori, storica dell’arte conosciuta a livello internazionale per le sue approfondite ricerche su Tamara de Lempicka.

La mostra presenta circa 100 opere in un percorso tematico distribuito in sei sezioni (I mondi di Tamara; Natura morta; Devozione; Ritratti; Nudo; Moda) che permetteranno ai visitatori di conoscere nuovi aspetti della vita e dei lavori della famosissima artista.

La prima sezione racconta la sua realtà di artista vissuta tra due mondi, l’Europa e l’America, esplorata in un percorso che presenta le sue case e i quadri ispirati ai loro interni. 

Il primo genere cui si dedicò la Lempicka è quello della natura morta: la seconda sezione documenta questo suo interesse a partire dagli anni giovanili fino agli Cinquanta; un’attenzione particolare è riservata ad alcune opere che presentano strette connessioni con le contemporanee fotografie di Freund, Kertész, Kollar e Maar. 

Donna dalla natura ambivalente, a una condotta trasgressiva fa coincidere un interesse insospettabile per la pittura “devozionale”, genere a cui è dedicata la terza sezione.

La quarta sezione è incentrata sulla tipologia che le procurò maggiore successo: la ritrattistica. Per la prima volta si esporranno anche alcune sue fonti pittoriche (per esempio un acquerello di Hayez), a confronto con studi dell’artista che rivelano la sua passione per l’arte antica. Tre aspetti vengono analizzati in particolare: i ritratti dedicati alle “amazones”, ovvero le amiche lesbiche, messi a confronto con fotografie di Brassai; quelli dedicati all’amica Ira Perrot, uno dei quali (il Ritratto d’Ira Perrot con calle) viene riproposto in un allestimento fatto a New York nel 1933, grazie alla documentazione recentemente rinvenuta dalla curatrice della mostra; e infine i ritratti dedicati ai bambini, in particolare alla figlia Kizette.

La sezione dedicata al nudo si sviluppa attraverso l’esposizione di un antecedente antico (una tavola di metà Cinquecento di cerchia fiorentina) a cui la Lempicka ha fatto riferimento, che dà origine a una serie di spettacolari dipinti. In questa sezione sono compresi una cospicua serie di disegni e confronti con fotografie di Albin-Guillot e Brassai che rendono evidente la ricerca della Lempicka sull’illuminazione e gli scorci da studio fotografico.

L’ultima sezione racconta il continuo rapporto della Lempicka con il mondo della moda. Vi si troveranno quindi le sue illustrazioni per riviste databili al 1921, disegni, dipinti e fotografie dell’artista, scattate dai massimi fotografi di moda dell’epoca 1930-1950, da d’Ora a Joffé a Maywald. Inoltre due rari filmati degli anni Trenta faranno muovere e rivivere l’artista negli spazi della mostra.

Promossa dal Comune di Torino - Assessorato alla Cultura, dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e dal Polo Reale di Torino, la importante esposizione è prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 Ore e Arthemisia Group.

Tamara de Lempicka
Torino, Palazzo Chiablese, 19 marzo – 30 agosto 2015
Budapest, Hungarian Art Gallery, 7 ottobre 2015 - 31 gennaio 2016

http://www.mostratamara.it

Post popolari in questo blog

Sparsa animae fragmenta recolligam ovvero Raccoglierò i frammenti sparsi dell’anima

Salvador Dalì e il sogno che si avvicina

MEDITERRANEO, IL NOSTRO E L'ALTRUI